La Musica è sempre crescita – individuale e collettiva – e mai come in questo periodo storico puntare sulla Cultura serve a supportare, nella sostanza ma anche nell’immagine, l’evoluzione delle città ‘nuove’. Civitanova è una di queste e sa che è necessario, per uno sviluppo organico in direzione del futuro, ascoltare gli artisti. Chiediamo al Maestro Lorenzo Di Bella, uno degli artisti più rappresentativi della nostra regione nonchè direttore artistico di Civitanova Classica Piano Festival, l’importante rassegna concertistica che ha conquistato un suo rilevante spazio nella programmazione regionale, di fornirci un parere al riguardo.
Come definirebbe la città in cui è nato e ha scelto di vivere?
Per me è un rifugio e una fonte d’ispirazione. Civitanova è vivace, dinamica da sempre. E’ disposta strutturalmente ad accogliere e promuovere. Ho la fortuna anche di essere nelle Marche, un territorio che, a mio parere, va visto e sentito nella sua totalità, dove anche la ricchezza visiva del nostro paesaggio si trasmette all’interiorità della gente.
Si ritiene fortunato a vivere qui?
Certamente. Solo qui avverto quell’armonia interiore necessaria al mio lavoro di musicista. La qualità di vita è, inutile dirlo, molto alta. Quando mi capita di ospitare colleghi e artisti, provenienti sia dall’Italia che dall’estero, tutti mi dicono a posteriori di conservare un ricordo particolare, un piacere unico di questa terra. E’ una sensazione che terranno addosso per sempre, un tratto indelebile di gentilezza.
Quali sono stati i passi salienti della sua formazione?
Mi sono formato inizialmente al conservatorio di Pesaro, dove sono poi ritornato da professore con la cattedra di pianoforte principale, e dopo il diploma ho frequentato dapprima l’Accademia pianistica di Imola e poi l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma. Poi c’è anche il mondo con le sue infinite ricchezze; chi fa il mestiere del musicista e ha queste passioni, come me, ha bisogno anche di stimoli intellettuali costanti e in questo il piccolo centro ha una dimensione più circoscritta.
Manca qualcosa affinchè Civitanova sia una “capitale” della Cultura?
Non è una questione di primeggiare sugli altri, ma di sfruttare al meglio ed intelligentemente tutte le proprie potenzialità. Gli spazi ci sono: penso ai nostri teatri, l’Annibal Caro, il Rossini e il Cecchetti, l’auditorium Sant’Agostino e lo Spazio Multimediale San Francesco. Bisogna sicuramente lavorare sulla mentalità: questi ultimi venti anni di accelerazione sono stati gestiti tutto sommato bene. Civitanova a mio giudizio meriterebbe una sala polivalente adeguata sia come acustica che proprio come spazio studiato per ospitare le grandi compagini orchestrali ma anche le compagnie teatrali e di balletto. Quello che veramente a questa città manca – e su questo ci stiamo lavorando da tanti anni – è una Scuola di Musica di respiro internazionale. I tempi ormai sono maturi, credo e spero.
Una città completa meriterebbe questo.
Sì. Una buona offerta culturale già l’abbiamo e le amministrazioni hanno fatto molto in questo senso negli ultimi tempi. E mai dimenticare che il mare funge sempre da volano. Una Scuola di Musica consentirebbe di rimanere ancorati ancora di più alla città e alla Tradizione e dare un vero e serio punto di riferimento ai nostri giovani talenti.
Un breve profilo biografico di Lorenzo Di Bella, che il pianista Lazar Berman così definì: “Lorenzo è un notevole pianista di talento, un brillante virtuoso, un emozionante e raffinato musicista. Io sono stato suo insegnante per tre anni e ho sempre ammirato la sua grande abilità tecnica e la sua forte personalità artistica ma soprattutto la sua voglia di parlare al pubblico..”.
Di Bella si è aggiudicato nel 2005 il primo premio e medaglia d’oro al concorso pianistico Horowitz di Kiev (membro della Federazione Internazionale dei Concorsi di Ginevra). Per meriti artistici nel 2006 gli è stato consegnato in Quirinale dall’ex Presidente Ciampi il Premio Sinopoli. Nel 1995 si è aggiudicato il “Premio Venezia”, il più importante concorso nazionale. Grande successo hanno riscosso le sue apparizioni al Festival dei Due Mondi di Spoleto, su invito personale del Maestro Giancarlo Menotti, al Teatro La Fenice di Venezia, al Teatro Olimpico di Vicenza, al Teatro delle Muse di Ancona, sala Michelangeli di Bolzano, alla Maison Symphonique di Montreal, all’ETH di Zurigo, Festival Chopin di Marianske Lazne, Festival di Sòmbor (Serbia), a Lugano, Amburgo, Berlino, Utrecht, Praga, Cracovia, Sarajevo, Novi Sad, Ottawa, Denver (CIPA), Pechino, Shanghai (Oriental Center), Wuhan, Xi’han, alla Sala Verdi di Milano per la Società dei Concerti e le Serate Musicali e alla sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Ha collaborato con importanti direttori tra cui James Conlon, Kirill Karabits, Vassylis Christopoulos, Reinhard Seehafer, Jorge Iwer, Zbinĕk Müller, Vladimir Sirenko, Michael Maciaszczyk, Michel Brousseau, David Crescenzi, Francesco Lanzillotta, Luigi Piovano. Per la sua attività artistica è stato insignito in Campidoglio del Picus del Ver Sacrum quale “Marchigiano dell’anno 2006”. Dal 2019 è docente di pianoforte principale presso il conservatorio Rossini di Pesaro e direttore artistico dell’Accademia Pianistica delle Marche di Recanati. E’ ideatore e direttore artistico della stagione concertistica CIVITANOVA CLASSICA Piano Festival, del “Mugellini Festival” di Potenza Picena (insieme all’artista e amico Mauro Mazziero) e del Concorso Pianistico “La Palma d’Oro” di San Benedetto del Tronto.