Il parco di Doñana rischia di diventare una questione molto scomoda benchè controvorsa già lo sia. Aumentare di millecinquecento ettari il territorio coltivabile vicino alla riserva, progetto voluto da PP, Ciudadanos y Vox nel Parlamento andaluso, ha già fatto scontrare la Commissione europea – forte dell’aut aut del Tribunale di Giustizia Ue, e la Junta. Mancano i depuratori di acque fecali, Doñana rischia di perdere il suo status di Patrimonio dell’Umanità.

La Commissione fa sapere che denuncerà il Paese – per la seconda volta, la prima si è risolta in una condanna per non aver di fatto preservato le acque della riserva – se la questione non si risolve a favore dell’ambiente. Un dibattito scomodo in cui i partiti hanno posizioni “trasversali”, visto che anche i socialisti, in un pleno a Huelva in questi giorni, hanno votato a favore della legalizzazione delle coltivazioni di fragole. Il presidente della Junta, Juanma Moreno, vuole risolvere la situazione di comune accordo con il Gobierno. Ha ragione sul fatto che regolarizzare ciò che è stato piantato o costruito illegalmente richiede tempo. Ma l’Europa non aspetta e minaccia sanzioni.

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