(articolo di Maurizio Verdenelli) – Pablo Picasso val bene un ‘cessate il fuoco’ pur limitatamente al mero aspetto culturale. E’ infatti, per così dire, un unicum quello che sta accadendo alla Galleria Rinoceros di Roma al Palazzo degli Artisti inaugurato da Alda Fendi (premio Svoboda a Macerata) e dal suo direttore artistico Raffaele Curi, il maceratese (lui è nato a Potenza Picena) più celebre di Roma insieme con Dante Ferretti.
Alda e Raffaele, come noto, hanno scritto a Vladimir Putin all’indomani della decisione di bloccare tutti i prestiti dell’Ermitage in Italia. Che avrebbe coinvolto anche ‘Ritratto di giovane donna’ capolavoro cubista/analista del genio spagnolo in mostra (per la prima volta in Italia) da pochi giorni: dal 15 febbraio. Dopo la lettera da Roma al Cremlino (che terminava con un ‘Dio l’ispiri’) ecco il contrordine quando ormai Alda e Raffaele si erano rassegnati a sostituire di lì a pochi giorni l’opera con un altro quadro. Picasso non avrebbe più preso… le valigie ma sarebbe restato come previsto al Rinoceros fino al 15 maggio.
Un fatto cosi, un negoziato finalmente a buon fine, meritava non solo come effettivamente accaduto l’interessamento del New York Times e dell’intera stampa internazionale ed italiana, ma anche e sopratutto un servizio della grande agenzia giornalistica russa: la Tass. E la firma di Vera Shcherbakova.”In una conversazione con un corrispondente della Tass – e’ scritto nel reportage in lingua russa – Fendi e il suo costante partner creativo, il direttore artistico della Fondazione, Raffaele Curi, hanno espresso l’opinione che ‘dal punto di vista culturale, la parte russa si e’ comportata in modo molti piu’ nobile di quella italiana’. Le autorita’ italiane hanno ufficialmente annunciato la sospensione dell’anno di scambio dei musei con la Russia ed una serie di altre iniziative, interrompendo la collaborazione con gli artisti russi. Rifiutare la mostra per ‘ragioni indipendenti’ e’ stato incredibilmente doloroso, ha detto Fendi. ‘Siamo felici che il ritratto sia rimasto’ ha sottolineato”.
Ed ancora: “Si tratta già della terza esperienza di collaborazione tra la Fondazione Fendi e l’Ermitage che aveva precedentemente donato alle mono-mostre della Fondazione, la scultura di Michelangelo: ‘Ragazzo accovacciato’, unica opera del Maestro conservata in Russia, e quindi il dipinto di El Greco: Gli Apostoli Pietro e Paolo. La cultura e democrazia, quindi sono al di sopra di tutto. ‘Siamo grati di poter fare quello che facciamo’ ha detto Fendi”.
La conclusione parla chiaro circa la volontà di consolidare questo felice negoziato romano con la Russia. “Tutto cio’ che fa Alda, lo considera un dono per la sua Roma. E non intende dunque interrompere i propri legami con la Russia. In programma c’è infatti una mostra dedicata al Circo russo Nikulin su Tsvetnoy boulevard. Fendi e Curi sperano di tornare su questo progetto ed implementarlo ‘il prima possibile'”.