Il mondo ha scoperto perchè la Germania, nonostante sia un partner occidentale convinto sostenitore dell’Ucraina nella guerra in corso, ha posizioni tiepide sull’embargo del gas russo. Ai tedeschi, secondo la Bundesbank e contrariamente alle stime precedenti, il divieto alle importazioni costerebbe 180 miliardi di euro, pari al 5% del prodotto interno lordo. Una vera sciagura che infatti i tedeschi vogliono evitare.
Dire basta al gas russo – e il premier Olaf Scholz non lo vuole perchè la Germania ne dipende almeno per la metà del suo fabbisogno – significa innescare una crisi dalle conseguenze imprevedibili. Almeno per il momento. Il ministro tedesco dell’Economia Habeck ha infatti fatto sapere che qualcosa di rilevante si potrà fare fra un paio d’anni, sempre che ci si prepari a quella data. L’economia tedesca si è già ridotta del 4,6% nel 2020, l’inflazione potrebbe arrivare, in caso di decisioni drastiche, anche al 10%. E così da un lato la Germania sostiene gli ucraini, solidarizza con loro, li fornisce di armi, ma si oppone alla chiusura dei rubinetti russi.