Leader catalani intercettati: il caso Pegasus rischia di far saltare il Governo

Basteranno tre inchieste a ricompattare le fila tra Governo e indipendentisti dopo le rivelazioni del presunto spionaggio dei leader indipendentisti? Sessanta tra politici, attivisti e giornalisti catalani sono stati intercettati attraverso Pegasus, il software israeliano “invisibile”. Erano i servizi segreti spagnoli che controllavano i catalani?

Il Governo vuole far chiarezza sulla vicenda, anche perchè sennò cade senza i voti ERC, e così ha offerto a Barcellona una serie di inchieste interne: una al Centro Nacional de Inteligencia (i servizi segreti), anche per capire se Pegasus è stato acquistato dal CNI, un’altra fatta autonomamente dal Difensore del Popolo e un’altra ancora segreta al Congresso, dove comparirà la direttrice dell’intelligence spagnola.

Il presidente catalano, Pere Aragonès, chiede risposte rapide e ha indicato in una settimana il tempo massimo di attesa. Lo scandalo è dietro l’angolo. Le rivelazioni dell’istituto di ricerca canadese Citizen Lab non sorprendono se già nel luglio del 2020 il quotidiano inglese The Guardian aveva scoperto intercettazioni dei telefoni del presidente del parlamento catalano Roger Torrent e di altre persone legate al movimento indipendentista. In questo caso ce ne sono molte che coprono ruoli istituzionali, il caso è dunque più grave. Gli spiati sono gli ex presidenti catalani Artur Mas, Carles Puigdemont e Quim Torra, oltre a Pere Aragonès, parlamentari e politici catalani anche del Parlamento Europeo.

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