Dolce, antica Veszprém. La città che sorge su sette colli, come Roma e Lisbona, sarà Capitale Europea della Cultura nel 2023. Oggi e domani in una conferenza internazionale sul Turismo Culturale (e sostenibile) si troveranno nella località sul Lago Balaton relatori da tutto il mondo, da Tibor Navracsics, commissario governativo per Veszprém-Balaton 2023 al direttore del Museo nazionale ungherese (Magyar Nemzeti Múzeum) László L. Simon, dal direttore del Museo archeologico di Zagabria, Sanjin Mihelić, a Tamás Fejérdy, presidente onorario del Comitato nazionale ungherese di ICOMOS. Per l’Italia sarà presente Antonio Barone, direttore della Via dei Fenici. Domani escursione alla Villa Romana di Baláca, il parco archeologico più grande rimasto dell’antica provincia della Pannonia, i cui primi resti e pitture murali furono scoperte nel 1904.
Veszprém è una città antichissima, abitata sin dal Neolitico, piena di Storia nelle sue vie medievali, che ha visto sorgere la prima Cattedrale d’Ungheria. Si possono visitare la Masterpiece Gallery dedicata all’arte contemporanea, il Tejfalussy House, l’archeologico Dezső Laczkó Museum, i castelli di Keszthely, Sümeg e Bory, ma anche godere di eventi culturali rilevanti come a luglio il Vespremfest. Fu qui che il primo re del Paese, Stefano I d’Ungheria sconfisse le truppe pagane di Koppány.
Alla conferenza internazionale di oggi e domani, un motivo in più per visitare la città, parteciperanno anche Dénes Nagy, presidente a Veszprém dell’Accademia ungherese della Scienza, Attila Deák, fondatore delle Via delle Chiese medievali, Erzsébet Jerem, direttrice, Fondazione Archaeolingua e nel comitato della Associazione Via del Danubio, Gábor Virágos, direttore di Archeologia al Museo nazionale ungherese, e tanti altri esperti europei a ragionare su Turismo Sostenibile e Gestione del paesaggio.