“Le sue ferite sono profonde e ha perso la vista da un occhio”. Queste le parole dell’agente di Salman Rushdie, Andrew Wylie: in un’intervista al quodiano spagnolo El Pais ha rivelato che l’attacco allo scrittore 75enne è stato “brutale, tre ferite gravi sul collo, una mano immobilizzata perché i nervi sul braccio sono stati recisi e 15 ferite sul petto e sul torso”.
L’attacco a Rushdie due mesi e mezzo fa, il 12 agosto, mentre teneva una prolusione sulla libertà d’espressione Chautauqua Institution, da parte del 24enne Hadi Matar, un fanatico islamista. Sin dagli anni Ottanta Rushdie ha sempre ricevuto minacce di morte (viveva “blindato”) dopo la fatwa di Khomeini per la pubblicazione del libro “Versetti satanici”.