Morto Sagawa, il cannibale di Parigi. Diventò ricco con libri e tv dopo aver scontato solo 4 anni

​Dichiarato incapace di intendere e di volere, Issei Sagawa si fece un anno all’ospedale psichiatrico di Villejuif, fu riportato in Giappone grazie a pressioni politiche (il padre era un importante dirigente nel Paese) dove scontò quindici mesi in una clinica. Nel 1985, quattro anni dopo aver ucciso e mangiato la studentessa l’olandese Renée Hartevelt che frequentava corsi di Letteratura inglese con lui alla Sorbona, il “Mostro di Parigi” era già un uomo libero.

Da quel momento Sagawa non ha fatto altro che monetizzare sul suo omicidio, con la pubblicazione di quattro libri che hanno venduto più di 200mila copie, comparsate televisive, consulenze per sceneggiature di film. Sagawa è morto ieri in Giappone.

Il 12 giugno 1981 invitò Renée a casa sua, le sparò e cominciò a farla a pezzi, cominciando dalle gambe, e se la mangiò. Diverse parti vennero trovate nel congelatore. Appena arrestato, dichiarò agli agenti francesi: “Mangiarla è stata un gesto supremo d’amore”. Tentò di disfarsi del corpo nel parco Bois de Boulogne, ma per fortuna alcuni testimoni videro tutto e lo riconobbero. Durante tutti questi decenni, non ha avuto mai un pentimento, anzi. Molte tv, cercando di lucrare su di lui, imbottendolo di soldi, lo hanno chiamato a commentare i casi più efferati di omicidi nel Paese nipponico.

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