E Franky volò sul nido del cuculo tra Filottrano e Passo di Treia appena un paio di colli al confine interno tra le province di Ancona e Macerata. Ne è certo Luca Raponi che ha visto il variopinto pappagallo carioca (“un po’ malconcio, un po’ spaesato”) posarsi sul tetto dell’edificio dell’atelier che unisce il glorioso marchio Trea (fondato dal padre di Luca) e la sartoria Sammarco del cognato Paolo.
Franky è il pappagallo del compianto campione filottranese di ciclismo Michele Scarponi (vincitore di un Giro d’Italia) rimasto vittima di un mortale incidente stradale nel corso di un allenamento nei dintorni del centro abitato dello storico borgo. Una tragedia che immerse nel dolore quanti conoscevano e volevano bene a ‘Scarpa’ e all’intero mondo ciclistico internazionale delle grandi corse dove il campione italiano era protagonista da sempre. Lo stesso autista (un artigiano) che alla guida del furgone aveva investito Michele senza averlo potuto scorgere, sarebbe deceduto di lì a poco distrutto dal dolore per aver ucciso il ciclista, suo grandissimo amico e compaesano. Un dramma dolorosissimo che in questi giorni riemerge con il caso di Davide Rebellin ad occupare le prime pagine dei giornali.
Racconta Luca Raponi: “Ho visto Franky volare quasi… come un’aquila sulle nostre teste mentre con gli amici Luciano Carletti e Genesio Medori eravamo intenti a fare foto all’esterno dell’atelier. Poi citiamo accorti del pappagallo che si era fermato sulla copertura dell’edificio per una breve sosta… che devo dire? Ci siamo tutti tre un po’ commossi” .