(articolo di Maurizio Verdenelli) – Giorno storico per Macerata e le Marche. Dopo 25 anni riaperta la gloriosa Collegiata di San Giovanni ritornata al suo sfolgorante Seicento dopo un incredibile restauro by Giacomo Alimenti (3,2 milioni il costo, a carico dell’Europa) e dopo alcune… centinaia d’anni riconosciuta e decretata ‘d’urgenza’ da papa Francesco (oggi 86 anni) la venerabilità di padre Matteo Ricci, il gesuita maceratese più amato a Pechino.
La notizia, in diretta durante la cerimonia di apertura della chiesa, l’ha data il card. Semeraro, prefetto del Dicastero per la causa dei Santi. Una grande apertura del Vaticano in direzione della Cina se si pensa che solo nel giugno del 93 Pechino aveva chiuso le porte a san Giovanni Paolo Iì. Che proprio a Macerata dopo aver benedetto la prima pietra del costruendo seminario internazionale Redemptoris Mater, in piazza aveva manifestato ufficialmente il desiderio di andare in Cina (da poco erano stati imprigionati 14 vescovi) nel nome di padre Matteo Ricci.
Se poi aggiungiamo che a volere il seminario maceratese aperto sopratutto alle vocazioni orientali era stato il vescovo/missionario Carboni, ed ancora se riveliamo come Pechino abbia bene risposto inviando due sculture per la facciata esterna di ‘San Giovanni restaurato’, si comprende come sia stata davvero storica questo 17 dicembre, 8 giorno prima di Natale a Macerata per una mattina giorno capitale di un mondo in Pace. ‘Sia gloria ad Allah’ ha detto un lavoratore islamico del Cantiere alfine chiuso dopo tanto lavoro mattina, pomeriggio e, in ultimo sera e notte “per stare nei tempi”. Lo ha rivelato dall’altare il vescovo Marconi, emozionato, commosso.