La battaglia vinta da Giorgia Latini per tenere vive e attive le scuole nell’area del cratere

“E’ una battaglia che ho iniziato da assessore in giunta regionale e che oggi ottiene un importante riconoscimento. Abbiamo difeso la scuola, le famiglie, i ragazzi ed evitato azioni incoerenti che rischiavano di svuotare strutture innovative e sicure ricostruite con i fondi sisma e PNRR”. L’onorevole Giorgia Latini (Lega), vicepresidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera, non nasconde la sua soddisfazione per essere riuscita a “mantenere” le istituzioni scolastiche e le classi presenti nell’area del cratere del sisma 2016 (è inserito nel decreto Milleproroghe). Una soluzione “che ci aiuta a contrastare lo spopolamento. Una battaglia che ho iniziato da assessore in giunta regionale e che oggi ottiene un importante riconoscimento”.

Ha commentato il Commissario Lega Marche Riccardo Augusto Marchetti: “Tutelare i presidi scolastici in questi contesti significa tutelare le comunità che li vivono e tentano faticosamente ma anche con grande coraggio e determinazione di ripartire. Il nostro lavoro parte da lontano e dall’esperienza diretta: si investono risorse contro l’esodo, ma si fanno venire meno le condizioni per i servizi scolastici, che sono tra le principali motivazioni ad incidere sulla scelta di residenza delle famiglie”.

“Ho coinvolto oltre 80 sindaci alle prese con queste problematiche, creando una rete ed un dialogo diretto con l’allora Ministro Bianchi. Ad oggi è già sul tavolo un discorso sul tema con il ministro Valditara: abbiamo già ottenuto riscontri positivi per affrontare al meglio le criticità – ha aggiunto la Latini (nella foto di copertina con il ministro Valditara) – Le Marche hanno peculiarità di cui non si può non tenere conto: molti comuni di piccole dimensioni nell’entroterra sono mal collegati e soffrono maggiormente il problema dello spopolamento scolastico e quindi demografico. Abbiamo insistito sulla necessità di disporre di criteri per il dimensionamento scolastico compatibili con le esigenze dei territori e delle famiglie e non soltanto con meri calcoli matematici.  Il lavoro svolto ha portato benefici a tanti, ho raccolto le indicazioni dei sindaci, dei sindacati e delle parti sociali sul tema, al Ministero abbiamo rappresentato questi problemi anche attraverso una scheda dettagliata sulle criticità ed è stata rimarcata la necessità di dare attuazione anche all’art. 8 del DPR 81/2009 che prevede che nei comuni montani possano essere costituite classi uniche per anno di corso e indirizzo di studi con numero di alunni inferiore a quello minimo e massimo stabilito per la scuola primaria e secondaria”.

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