“Italia democrazia compiuta e matura”. L’invito di Mattarella alla coesione sociale e all’impegno civico

​”La concretezza della realtà ha convocato ciascuno alla responsabilità”. Diciassette minuti di discorso, quello tradizionale di fine anno del Presidente Sergio Mattarella, che è un inno alla Repubblica (​”Il rispetto della Costituzione è il nostro primario dovere: anche il mio”), alla coesione sociale (anche sulle tasse: “La Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte, perché questo serve a far funzionare l’Italia e quindi al bene comune”), all’impegno (​”Dobbiamo stare dentro il nostro tempo con intelligenza e passione. Pensare di rinunciare alla modernità non è soltanto un errore, è anche un’illusione. Il cambiamento va guidato. L’innovazione va interpretata per migliorare la nostra condizione di vita”) e alla solidarietà.

Mattarella ha sottolineato a tutti quanto l’Italia sia “una democrazia matura e compiuta”: “Nell’arco di pochi anni si sono alternate al governo pressoché tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in diverse coalizioni parlamentari”. Sulla prima donna premier del Paese dice che è “una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura”.

Un passaggio sul virus “non ancora sconfitto” (“la Sanità pubblica ​è un presidio insostituibile di unità del Paese”) e sui giovani che perdono la vita sulle strade: “Non distruggete la vostra vita per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro”. E sulla guerra “folle”: “”Vengono bruciate , per armamenti, immani quantità di risorse finanziarie che, se destinate alla fame del mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sarebbero di sollievo per l’umanità”. 

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