Anche l’alcol fa male. L’Irlanda ha avuto il via libera dall’Ue per “avvertire” i consumatori dei rischi legati all’abuso di vino, birra e liquori. Ora è la volta dell’Organizzazione Mondiale del Commercio: in caso di sì, in tutte le bottiglie ci saranno le stesse scritte che compaiono attualmente sui pacchetti di sigarette, utili (o no, secondo chi le considera inutili) alla prevenzione delle malattie del fegato, tumori o aborti spontanei.
Italia, Francia e Spagna, che sono i principali Paesi produttori di vino in Europa, si sono dichiarati contrari: “E’ una barriera al mercato interno e mette a repentaglio il principio di libera circolazione delle merci” hanno sottolineato. “Il via libera Ue alle etichette allarmistiche sul vino è un attacco diretto all’Italia che è il principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di euro di fatturato” ha scritto da parte sua la Coldiretti.
Si fa notare che mettere sullo stesso piano i consumi eccessivi di superalcolici nel Nord Europa non ha niente a che vedere con la cultura millenaria legata a bevande con minore gradazione alcolica, come vino e birra.