La memoria è anche riscatto, “dove vien meno l’interesse, vien meno anche la memoria” scriveva Goethe. E il senso di molte dimenticanze, private e pubbliche, individuali e collettive, sta spesso nella scarsa percezione che i cittadini hanno per l’importanza degli archivi, garanti di efficienza, trasparenza e democrazia. Ne parliamo con la dottoressa Mara Pecorari, responsabile del servizio gestione documentale dell’Asp Paolo Ricci (nell’ente è istruttore direttivo e si occupa anche di Affari generali e Risorse Umane).
“Gli archivi hanno un valore civile, sono patrimonio di tutti, ma anche uno economico. Servono nella vita quotidiana, fondamentali, ad esempio, come si è potuto verificare di recente, nella tutela della salute pubblica, tutelano i diritti e la loro corretta gestione, a norma di legge, rende più efficace anche l’attività delle imprese e delle istituzioni pubbliche, trasmettono memoria”. Ma ci sono alcune, e non poche, criticità che vanno risolte. “Molti ne hanno una percezione erronea – continua la Pecorari, che fa parte dell’associazione nazionale di settore Anai, in qualità di membro del consiglio direttivo e tesoriere nelle Marche – perchè pensano magari solo alla loro dimensione culturale. E’ inutile sottolineare che mancano risorse e personale proprio in un’epoca in cui stiamo passando agli archivi digitali, che richiedono, maggiormente, un approccio diverso. Per non parlare, in taluni casi, dell’affidamento della gestione degli archivi a soggetti non in possesso di una adeguata formazione professionale. A mio avviso ci sarebbe da potenziare, anche, la funzione delle Sovrintendenze archivistiche per creare una filiera più fluida. In fondo, sono la nostra memoria collettiva. Vogliamo cancellarla? “.
Proprio per questa passione del vero la Pecorari ha lavorato in questi anni con la dottoressa Bruni anche a un progetto che oggi è una solida realtà culturale e documentale di Civitanova, l’Osservatorio Annibal Caro. “Abbiamo recuperato alcuni documenti per la mostra permanente sul nostro grande concittadino, creato una collana di Quaderni edita da Aracne e soprattutto stabilito relazioni internazionali. Tra i collaboratori c’è ad esempio il professor Garavelli dell’Università di Helsinki”. L’importanza della memoria. “Gli archivi sono la base di questo lavoro – sottolinea l’esperta – Alcune volte non basta la memoria dello storico locale a valorizzare in modo completo una figura culturale e storica di rilievo, se non sostenuta da testimonianze documentali contestualizzate”.
Anche all’Asp Paolo Ricci è stato avviato un percorso virtuoso in questa direzione (“utile anche per il sistema della Cultura locale, che necessita di condivisione di informazioni”) che appare come la grande scommessa del futuro. “Siamo un’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona che ha tra le attività sue proprie un centro residenziale e diurno per disabili a Civitanova Alta, tre centri ambulatoriali di riabilitazione distribuiti sul territorio, un area formazione anche per i crediti sanitari ECM. Ci sosteniamo sia con prestazioni a privati che attraverso i servizi in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, il Comune e altre istituzioni. Siamo presenti a Civitanova, Trodica e Villa San Filippo. Gestiamo per conto del Comune la struttura per anziani Villa Letizia, quattro nidi d’infanzia, un alloggio per adulti in difficoltà, una casa d’accoglienza per donne e bambini e un centro per la famiglia. Con tutte queste attività, l’adeguata organizzazione delle informazioni in filiera è fondamentale”.