“Ogni nostro giorno è vissuto nella storia, il nostro quotidiano già da domani sarà storia. E farà parte della storia anche la nostra vita e tutto quello che verrà deciso, sia nei ristretti confini del nostro Paese o a livello internazionale, finirà per riflettersi su quest’ultima. Anche il non scegliere alla fine rappresenterà una scelta”. Con queste riflessioni, rivolte agli alunni delle ultime classi della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “Tacchi Venturi”, la presidente della sezione Anpi “Cap. Salvatore Valerio”, Donella Bellabarba, ha introdotto, a San Severino Marche, le celebrazioni del 27 gennaio in occasione della Giornata della Memoria alle quali ha preso parte il vice sindaco e assessore alla Cultura, Vanna Bianconi.
Le iniziative sono state promosse dal Comune e dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia con la collaborazione della direzione scolastica del Comprensivo.
Dopo il discorso introduttivo è stata data lettura di alcuni articoli delle leggi razziali riguardanti la scuola poi sono stati letti passi di brani di poesie scritte dai ragazzi che si trovarono a vivere nel ghetto, brani di Liliana Segre e sono state intonate canzoni in ricordo proprio della Giornata del 27 gennaio, giornata scelta dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1 novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria proprio per commemorare le vittime dell’Olocausto.
Commoventi i passi tratti da “Se questo è un uomo” di Primo Levi. I brani e le poesie selezionate in occasione della cerimonia sono stati tutti letti e interpretati dai volontari dell’associazione “Sognalibro”.
Il tema scelto quest’anno è stato quello dell’esclusione. “Anche voi – ha sottolineato la Bellabarba – potreste rimanere indifferenti all’esclusione degli altri, accettando le situazioni, oppure potreste ribellarvi, esprimendo solidarietà nei confronti di chi si trova ad essere escluso. Questo è uno degli insegnamenti che ci viene dalla Giornata della memoria, dalla storia della Shoah che oggi ricordiamo”.
Nel suo intervento è stata ricordata anche la storia degli ebrei a San Severino Marche: “Molti nostri concittadini si sono ritrovati, dopo l’8 settembre del 1943, di fronte a una scelta: come comportarsi con i prigionieri dei campi di concentramento riusciti a scappare o al confino già nel Comune. E che cosa fecero, in particolare con gli ebrei? Gli ebrei non solo furono accolti e protetti ma il segreto riferito alla loro ospitalità si custodì così gelosamente che ancora oggi è assai difficile sapere quali e quante famiglie aprirono loro le porte delle proprie case”.
Scelte, quelle prese dalla popolazione settempedana durante e dopo il secondo conflitto mondiale, che il 24 aprile 2022 hanno visto insignire il Gonfalone della Medaglia d’oro al Merito civile.