Storia di un’amicizia. Macerata e Perugia programmano un futuro insieme

(articolo di Maurizio Verdenelli) – Pronubi la superstrada Civitanova Marche-Foligno ed ora (perchè no?) pure da qualche anno dal dopoguerra a questa parte, l’appartenenza allo stesso partito politico da parte dei due sindaci rispettivamente Andrea Romizi e Sandro Parcaroli. I due Capoluoghi così vicini, così lontani, gemelli da sempre ‘diversi’ si sono storicamente stretti la mano.

Non perchè Perugia e Macerata non abbiano avuto una lunga storia comune. Ma questa ha viaggiato costantemente su monorotaia: il calcio. Chi non ricorda il leggendario campionato di C nel 1966/67, il treno biancorosso che sbarcò 5.000 tifosi al Santa Giuliana per un 3-1 a favore dei Grifoni rimasto negli annali? Una vicenda comune pallonara con testimonial d’eccezione. I nomi? Claudio Turchetto, Vasco Dugini, Giovanni Pagliari, Moreno Morbiducci, Nello Malizia. Ed ora Federico Melchiorri e mister Fabrizio Castori, attuale allenatore del Perugia.

Insomma c’eravamo tanto odiati su un campo di calcio. Per il resto freddezza assoluta. Testimoniata dall’assenza totale di progetti a cominciare dalle strade di comunicazione. Colfiorito era una barriera come l’Himalaya e neppure il sisma del ’97 aveva contribuito ad avvicinare due territori contigui ma lontanissimi come Tibet e Cina a causa di una strada, la Valdichienti ad inerpicarsi faticosamente tra le montagne. Perugia ha sempre visto Ancona come meta e alla nuova strada (che verrà) ha dato il nome di San Francesco nonostante che il Poverello facesse sopratutto la spola tra Assisi e il Maceratese.

Ma ora finalmente, dopo tanto silenzio, i ‘Palazzi’ di Perugia e Macerata ‘si parlano’. E’ accaduto l’altro giorno a Palazzo dei Priori, la cui facciata è dominata dal Grifo e dal Leone, dove il sindaco Parcaroli e l’assessora (Cultura) Katiuscia Cassetta sono stati accolti dal primo cittadino perugino Andrea Romizi e dagli assessori Leonardo Varasano (Cultura) e Gabriele Giottoli (Turismo). Sul tappeto temi possibili di concertazione anche su ambiti amministrativi.

Ma ecco tornare fissa l’idea del.pallone e del campione. Non si tratta di football ma di pallone al bracciale e del campionissimo treiese Carlo Didimi – cantato da Giacomo Leopardi. Che giocò pure allo Sferisterio (di cui si conserva il lembo di un muretto!) di Perugia la cui Biblioteca comunale Augusta Perusia pare conservi la sua unica immagine reale.

In ultima analisi tornano a volare alto ed assieme il mitologico Grifone simbolo perugino di forza e fierezza della città che fu della famiglia Baglioni (il capostipite, proveniente anch’egli da Treia dopo il turbinoso affaire Corradino) e il Piccione alias il maceratese ‘pistacoppo’, l’umile volatile utilissimo alla sopravvivenza umana per secoli e leggendario anch’egli per il fatidico ruolo nelle comunicazioni prima dell’avvento della Età Moderna.

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