(articolo di Maurizio Petrocchi) – Natolin, Varsavia, nella prestigiosa cornice del Collegio d’Europa, uno dei più importanti istituti dell’Unione Europea, il 10 e 11 febbraio 2023 il diplomatico, vice segretario generale dell’Associazione Cavalieri di San Silvestro Papa, Conte Prof. Paolo Sabbatini di Rancidoro terrà un corso sulla Cultural Diplomacy.
Il Prof. Sabbatini ha voluto sottolineare quale sia la mission dell’Associazione dei Cavalieri di San Silvestro Papa citando alcune righe del preambolo costitutivo dell’UNESCO, “Poiché le guerre nascono nella mente degli uomini, è nello spirito degli uomini che devono essere poste le difese della pace”. Ha poi aggiunto che tra gli scopi dell’Associazione senza dubbio vi è quella di promuovere l’azione di Diplomazia Culturale.
La Cultural Diplomacy – continua il Prof. Sabbatini – per noi non si identifica con l’ideazione di una mostra o il taglio dei nastri di eventi culturali nazionali in contesti internazionali, ma è lo strumento del Soft Power di un Paese in grado di produrre impatti e valore aggiunto non solo sulla reputazione globale di quel Paese, Città, Istituzione culturale, ma anche e soprattutto sulla sua economia.
Attraverso lo strumento della Diplomazia culturale e con l’uso del Soft Power, cioè l’abilità di un Paese di essere attrattivo sulla scena internazionale grazie ai suoi valori e ideali, la sua Cultura e la sua politica estera e interna, diventa efficiente quando il sistema culturale nazionale si inserisce in un sistema di economia della cultura. Diplomazia culturale e “soft power” devono essere per l’UE, una irrinunciabile manifestazione di libertà degli artisti, degli scrittori, dei registi. Questa visione si collega alla sfera economica sempre sul terreno delle libertà: di mercato, di impresa e rispetto delle norme del diritto internazionale.
Oltre alla necessaria cooperazione tra la sfera culturale e quella economica occorre dare anche una dimensione etica alle azioni di Cultural Diplomacy.
Nella giornata inaugurale del corso il Prof. Sabbatini, in esclusiva, ha incontrato alcuni giovani studenti ucraini che frequentano il Collegio d’Europa.