Giornata del Malato, Saltamartini: “Marche, regione longeva. L’offerta di servizi aumenterà”

“In questa XXXI Giornata Mondiale del Malato vi invito a riflettere sul fatto che proprio attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia possiamo imparare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza” sono le parole di Papa Francesco che spiegano il senso della giornata dell’11 febbraio, “Abbi cura di lui” è il titolo e la pietà come esercizio di guarigione è il messaggio trasmesso.

La giornata mondiale del Malato fu istituita da Papa Giovanni Paolo II il 13 maggio 1992 in memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, un anno dopo la diagnosi di Parkinson.

Il vescovo di Macerata, mons. Nazareno Marconi (le foto sono di Carlo Torresi)

4 marchigiani su 10 presentano almeno 1 patologia cronica, 2 su 5 ne hanno 2 o più. Le Malattie Croniche non Trasmissibili (MCNT) più diffuse sono: le cardio-cerebrovascolari, le malattie respiratorie e il diabete. Le prime cause di morte sono ancora le malattie del sistema circolatorio e i tumori maligni. Tra i fattori di rischio più diffusi la sedentarietà e il sovrappeso. Nel 2019 171.775 persone sono state ricoverate in ospedale, a cui si aggiungono 53.630 tra Day Hospital e Day Surgery nelle Marche.  

“In una regione longeva come la nostra – ha detto l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – la Giornata Mondiale del Malato è particolarmente sentita: abbiamo una popolazione ultra 65enne che supera il 25% del totale, la speranza di vita è di 80,8 anni per gli uomini, ben un anno in più della media nazionale, e di 85,1 anni per le donne contro una media di 84,4. E’ normale quindi che il nostro sistema debba imparare a convivere con le patologie, che aumentano all’aumentare dell’età”. 

Numerose manifestazioni sono state organizzate nella nostra regione per celebrare l’11 febbraio. “L’assistenza territoriale socio-sanitaria cambierà per effetto del decreto ministeriale 77 del 2022, e il Pnrr contribuirà ad ampliare e migliorare l’offerta dei servizi socio assistenziali – conclude Saltamartini – avremo case e ospedali di comunità, centrali operative territoriali, assistenza domiciliare e il supporto della telemedicina”.

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
On Key

Related Posts