L’uomo che con l’istruzione è diventato ricco, l’inventore di Unicusano e presidente del cda dell’ateneo, Stefano Bandecchi da Livorno, ha mostrato ieri l’altro da sè. L’imprenditore “dai mille ruoli”, così ama definirsi l’attuale numero uno della Ternana calcio, ha pensato bene, al termine della partita persa malamente contro il Cittadella, di avvicinarsi agli spalti e sputare ai tifosi della sua squadra.
Bandecchi ha ammesso in sala stampa di averlo fatto, ma perchè, a suo giudizio, hanno cominciato prima gli altri. “Sono un uomo e mi faccio rispettare”. A sputi. Chissà chi avrà vinto la gara, di quelli arrivati a segno. Bandecchi aveva avuto modo di mostrare il suo nervosismo ormai sopra le righe il sabato precedente a Perugia nel derby umbro. Fischiato dal pubblico di casa, si era esibito in un inchino, che a molti è apparso una piccola e mal riuscita provocazione.
L’imprenditore “a 360 gradi in formazione, ristorazione, benessere, editoria”, questo dice di sè nel suo sito, “l’uomo determinato e lungimirante” è da ieri semplicemente il primo presidente al mondo a sputare ai propri tifosi. Primo anche in questo. Può aggiungerlo nel sito laddove si parla di “personalità poliedrica”.
Il presidente della Ternana è certamente un uomo colto. E allora gli dedichiamo queste intuizioni platoniche sull’altro da sè: “É l’alterità che l’Io scopre all’interno di se stesso, come rapporto originario del Sé (Selbst) individuale a quello universale, e di soggetto agente e paziente, che porta al superamento dell’alterità dell’altro, tanto da riuscire a vedere non l’altro da se stesso, ma l’altro di se stesso, il suo stesso altro, che è però non semplicemente un rapporto dialogico di domanda e risposta, di comprensione e di dialogo, ma di accettazione dell’altro che è la piena realizzazione di noi stessi”.
Capito, Bandecchi? Quando deciderai, da quelle vette di ego smisurato, di scusarti con i tifosi, la città di Terni, l’Umbria, l’Italia, lo sport, i suoi valori etc. ricordati che non basterà soltanto dire, come un Flinstones qualsiasi, “sono un uomo e mi faccio rispettare”.