Antonio Sanapo, la poesia che nasce dalla sofferenza del mondo


Apostolo di Fede, Antonio Sanapo è un uomo che ci ha insegnato la sofferenza. Non parla da quand’era giovane perchè affetto da tetraparesi spastica distonica. Eppure, in quei suoni da lui emessi, “interpretati” da altri, c’è tutta la sofferenza e l’Arte del mondo. Antonio non solo ha scritto un commovente libro di poesie, “Incontro all’infinito” (con il fondamentale aiuto di Gianni Scortichini), ma ci ha insegnato a guardare i malati con occhi diversi.

Siamo noi che testimoniamo la fede, ci dice Sanapo, che fa parte del Centro Volontari della Sofferenza, l’associazione fondata dal beato Luigi Novarese che valorizza il mondo della malattia. Sono loro “i Cirenei che completano la Croce di Cristo”!

Antonio è ricoverato dal 1979 presso l’Istituto Santo Stefano e piano piano negli anni ha cominciato a scrivere riflessioni e meditazioni, poesie e saggi, oggi raccolte nel prezioso volume di cui sopra. Tessere di Fede e di amore per il prossimo e l’umanità intera che si sono unite nel tempo e testimoniano che il malato, dalla sua condizione di precarietà rispetto al mondo, può diventare testimone attivo, catechista di altri malati, scrollandosi di dosso la condizione di solo terminale della compassione altrui.

Gli “scarti” della società diventano protagonisti: il cuore dell’uomo ha sconfitto l’aridità delle relazioni umane e terrene che Sanapo, nella sua condizione, ha conosciuto bene. Il libro è anche un omaggio al fratello Enzo, che ha seguito Antonio tutta la vita. Nato nella pugliese Ruffano, Antonio ha sublimato la sua sfortunata vita fisica e l’ha trasformata nell’atto più grande possibile concesso a chi vive: donarsi al prossimo. 

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