Come sarà la scuola del futuro? Professionisti da tutta Italia a Civitanova per parlare di formazione

Un’intera giornata insieme a studenti, docenti universitari, architetti, geometri, ingegneri per “disegnare” la scuola del futuro. Il convegno “Spazio agli spazi della formazione” che si è tenuto ieri nella Città Alta, organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione  con il corso di Laurea in Ingegneria Edile e Architettura dell’Università Politecnica delle Marche, ha riscosso un notevole successo. Soprattutto di idee, dalle quali attingere eventuali e futuri interventi per rendere le scuole civitanovesi, moderne e ancora più funzionali.

“Voglio ringraziare davvero tutti – ha detto l’assessore all’Urbanistica Roberta Belletti – a partire dal responsabile del progetto il prof. Gianluigi Mondaini. E un grazie particolare agli studenti. Loro che hanno l’importante ruolo di sostenere ed affiancare gli amministratori nella costruzione del miglior futuro possibile. Sono contenta di averli al mio fianco nel percorso di rivitalizzazione e di attrattività che sto portando avanti per Civitanova. Un percorso che è alla base della mia politica urbanistica e più in generale in tutte le deleghe che ricopro, dalla Transizione ecologica alla Mobilità sostenibile”.

La Politecnica delle Marche consegnerà, a breve, non solo lo studio di analisi e valutazione del patrimonio edilizio scolastico esistente di Civitanova, che ha coinvolto tutti e quattro gli Istituti Comprensivi per un totale di 18 edifici tra scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di primo grado, ma anche alcuni dei progetti illustrati “per individuare – ha spiegato la Belletti –  strategie di intervento innovative finalizzate alla creazione di spazi innovativi per la formazione e la didattica contemporanea”.

Per l’assessore Belletti “è interessante e utile lanciarsi nella sfida dell’analisi, della riprogettazione e della riqualificazione degli edifici scolastici esistenti per tentare di costruire un futuro differente e migliore rispetto al presente. Lo stato e la qualità degli edifici scolastici di un territorio, infatti, rappresentano un indicatore di quanto una comunità investa nel benessere, la sicurezza e la formazione dei cittadini più giovani. Occorre lavorare per arrivare ad una programmazione degli interventi, prevedendo anche un piano di riqualificazione per la messa in sicurezza, la bonifica e la sostenibilità degli edifici”. 

Interessante la mostra, visitabile fino al 2 maggio, che ha posto all’attenzione di tutti, i vari e molteplici punti di vista provenienti dalle altre Università sulle scuole coinvolte nel progetto. 

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