Ridere per riflettere. Con Biennale e Museo della Caricatura Tolentino è da sempre la capitale dell’Umorismo

La verità può essere più crudele della caricatura, come scriveva Conrad, ma certo il riso o la riflessione che derivano da questa forma d’arte sono la sostanza della democrazia. E Tolentino di queste “sembianze alterate e contraffatte” tutte disegnate è la capitale con MIUMOR, il Museo decidato alla Caricatura, e BIUMOR, la Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte. Specchi di verità che “nascono dall’intelligenza, dall’eleganza mentale, da una grande sensibilità, dal genio”, copyright del grande critico d’arte Federico Zeri. 

Tolentino, città di sontuosa bellezza e antica storia, cerniera tra mare e montagna, centro di eccellenze gastronomiche e tappa di cammini culturali e religiosi oggi molto apprezzati, sorprende nella sua unicità. E’ una città che meglio di ogni altra rappresenta le molte anime delle Marche, generose e accoglienti, quanto silenziose e schive. A Palazzo Sangallo, nella centrale piazza, troverete questo Museo eccezionale per cui vale la pena farsi un viaggio apposta. I maestri dell’arte che diverte e fa pensare ci sono tutti, qui sono passati e hanno lasciato il segno (il dirompente tratto di matita, il magistrale acquarello, l’insolito dipinto): dal marchigiano Gabriele  Galantara “Ratalang” a Marcello Dudovich e Filiberto Scarpelli, da Mino Maccari a Gioacchino Colizzi “Attalo” e Giuseppe Zanini “Nino Za”. 

La collezione annovera riviste e libri sulla satira, monografie di caricaturisti illustri e ovviamente anche opere di nomi celebri di giornalismo e cinema quali Leo Longanesi, Federico Fellini, Francesco Tullio Altan, campioni dell’umorismo come i colleghi stranieri Guillermo Mordillo, Jean-Michel Folon, Ronald Topor. 

Ideò tutto un sindaco illuminato, Luigi Mari, intuendo che quest’arte era stata magari sottovalutata, ma era ed è tutt’altro che marginale, anzi. Anch’egli caricaturista e ritrattista, “medico all’antica con ancora quel di magico, di religioso che del curare fa un’arte” come lo definì Leonardo Borgese. Mari per fondare nel ’61 la prima Biennale si ispirò allo zio Marcorelli e alle sue convinzioni personali, che gli imponevano di dare subito lustro alla rassegna. Così chiamò in giuria Cesare Zavattini, Amerigo Bartoli, Bruno Molaioli, Mino Maccari, lo stesso Borgese, Virgilio Guzzi, Mario Rivosecchi, i veri intellettuali italiani a quel tempo. 

L’anno passato il tema scelto di BIUMOR è stato la “nostalgia”: per tre giorni si è parlato di ciò in ambiti differenti, dalla letteratura alle serie tv e cartoni animati, dalla nostalgia per il sapore dei cibi di una volta fino… alle figurine Panini. Proprio nel 2022 è nato Comedy report, il premio che “guarda” ai nuovi linguaggi della comunicazione e infatti i premiati sono stati Valerio Lundini, Federico Palmaroli, cioè il popolare Osho, e Alessandro Garramone. 

Il Museo è al Palazzo Sangallo, in piazza della Libertà (per info 0733969797 o 3703733992, info@tolentinomuseicivici.it), è aperto il giovedì dalle 15 alle 18,30 e nel weekend (da venerdì a domenica) dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18,30. 

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