Papa Francesco ha riabbracciato, nel suo 41esimo viaggio internazionale, ”una Chiesa e un popolo tanto cari”. Come ha sottolineato il suo sarà “un viaggio al centro dell’Europa, sulla quale continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra, mentre gli spostamenti di tante persone pongono all’ordine del giorno questioni umanitarie urgenti”.
In Ungheria ci era già stato due anni fa: incontri con le autorità e i vescovi e infine con i cristiani di altre confessioni e con i rappresentanti delle comunità ebraiche. Una visita che avrà come scopo anche “il mondo della marginalità (con un pensiero ai tanti rifugiati dalla confinante Ucraina, ma anche tanti rifugiati da diversi luoghi che vogliono raggiungere l’Europa dalla rotta balcanica) e i giovani” alla viglia della Giornata Mondiale della Gioventù di agosto a Lisbona.
Oggi il Papa sarà alle 8.30 in auto all’Istituto ”Beato Laszlo Batthyany-Strattamann” per ciechi, poi nella chiesa di Sant’Elisabetta dove si svolgerà l’incontro con i poveri e con i rifugiati. Alle 11.30 incontro con la comunità greco-cattolica e nel pomeriggio incontrerà i giovani alla Papp László Budapest Sportaréna, il più grande stadio al coperto di Budapest. Domani dopo la Messa incontro con il mondo universitario e della cultura.