Felicetti: “Fermiamoci e pensiamo come vogliamo vivere il territorio. Sennò saranno solo lacrime”

Con la proiezione del documentario “Aftershock – La terra tremano” del regista Michele Ciardulli si è chiusa la prima parte di Civitanova Film Festival. La pellicola nasce dall’omonimo spettacolo di Giorgio Felicetti: “Quando siamo arrivati con questa narrazione nelle zone del Cratere, si è creato qualcosa di speciale tra attore e  pubblico, una catarsi con la platea che manifesta quella funzione primaria del teatro di elaborare un dolore attraverso il racconto. In questo spettacolo siamo andati oltre, molto oltre, perché abbiamo vissuto qualcosa di antico e rituale. Tutto  questo non poteva andare perduto, perché è troppo grande quello che questa comunità sta vivendo”.  

Felicetti ha dedicato un pensiero alle vittime della recente catastrofe che si è abbattuta sull’Emilia Romagna. “L’Italia è un paese meraviglioso e fragilissimo e dobbiamo con urgenza scegliere come viverci. Ritrovarci a vedere sul grande schermo il racconto di una catastrofe avvenuta quasi sette anni fa quando una è in corso, fa pensare come una catastrofe tenda a mangiarsi un’altra, a far perdere la memoria del passato. E questo si ripeterà alla prossima catastrofe, che cancellerà la memoria. E invece sarebbe necessario fermarsi a ragionare su come vogliamo vivere il territorio, perché se facciamo finta di niente stiamo solo procrastinando  la prossima lacrima”.  

La domenica del CFF è iniziata con la proiezione di Corti Young, spazio riservato alle scuole in collaborazione con l’Ic Via Tacito ed è proseguito con il cortometraggio “Dalle macerie verso la luce”, realizzato dai ragazzi dell’istituto di istruzione superiore Leonardo  Da Vinci. Il progetto, di più ampio respiro, ha visto gli studenti realizzare il docufilm con scorci di Vestignano di Caldarola prima e dopo il terremoto e interviste agli abitanti del borgo.

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