Raffaella “baila” ancora

Passeggiando per Malasaña, il barrio bohémienne di Madrid da dove negli anni Ottanta hanno preso forma tutte le rivendicazioni sui diritti in Spagna, si può incontrare “plaza Raffaella Carrà”. La più amata qui, la più solidale, la più coraggiosa a parlare, in epoche oscure, di uguaglianza e a ispirare le lotte contro la discriminazione di genere.

In questi giorni Madrid celebra la sua italiana preferita (avrebbe compiuto 80 anni domani) anche con un musical al Teatro Capitol sulla centralissima Gran Via: “Bailo Bailo”, voluto anche dal compagno storico di Raffaella, Sergio Japino, che è consulente artistico dello spettacolo e ispirato al successo di “Explota Explota” di Nacho Alvarez, con la regia di Francesco Bellone. E’ un viaggio attraverso la vita di una giovane ballerina nella Spagna di Franco, quando divieti e condanne erano all’ordine del giorno. 

Ma non è solo la capitale spagnola a celebrare la modernità della Carrà. Una sua gigantografia è apparsa a New York sugli schermi pubblicitari di Times Square grazie a Spotify Equal, il colosso dello streaming che dell’uguaglianza tra i generi ha fatto una delle sue battaglie. E Bari le dedica in questi giorni una mostra al Museo Civico, “Icona dell’arte” (fino al 3 settembre), a cura di Maria Paternostro e Silvia Minelli.

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