Andrea, la speranza dell’Ecuador dopo l’assassinio di Villavicencio

Ora a Quito, nel silenzio del lutto, tutti sono pronti a sostenere lei. Andrea González Nader, numero due di Fernando Villavicencio, leader del partito Movimiento Construye assassinato quattro giorni fa dai narcotrafficanti, è la nuova candidata alla Presidenza a una settimana dal voto. L’Ecuador vivrà la sua settimana di passione e paura, forse di ulteriori attentati, ma la 36enne politica e attivista per l’ambiente non ha paura. Deve portare avanti il programma del suo mentore, il giornalista che ha pagato con la vita la lotta contro i cartelli della cocaina che provano a orientare le decisioni pubbliche con omicidi e minacce.

Solo negli ultimi giorni, oltre all’omicidio del candidato alla Presidenza, una deputata ha schivato miracolosamente un atentato ed è stata rapita e liberata la figlia dell’ex sindaco di Quito. Il Paese è in stato d’emergenza. Ieri è stato trasferito il mandante dell’omicidio Villavicencio, Adolfo Macìas “Fito”, capo dei Los Choneros, gang legata al cartello di Sinaloa, in carcere con una condanna di 34 anni per traffico di droga. Per l’operazione sono stati mobilitati quattromila agenti. In un Paese normale ne bastano una manciata: è anche nei numeri la battaglia che sta combattendo il Paese latinoamericano per la difesa della sua (solida sino ad ora) democrazia.

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