Fano omaggia il “suo” Silvio Zanchetti

​ “La musica ha l’astrazione sublime di ciò che non c’è in natura, ma che fa grande l’uomo. E nell’etere resta anche quando il concerto è finito”.​ Così, in occasione del suo settantesimo compleanno, Luciano Anselmi scrisse all’amico Silvio Zanchetti. Compositore schivo e “poco mediatico”, solo oggi, nella ricorrenza del centenario della nascita, se ne esalta universalmente la grandezza.

Il Coro Polifonico Malatestiano​ e l’Ensemble dell’Orchestra sinfonica Rossini (composto dai violinisti Henry Domenico Durante​ e Francesco Pellegrini, ​d​alla viola di Silvia Vannucci​, il violoncello di Colombo Silviotti​ e con Franca Moschini al pianoforte) hanno sottolineato la modernità del compositore fanese con un concerto alla Pinacoteca San Domenico. E’ passato più di mezzo secolo da quando Zanchetti si presentò, con la composizione per orchestra Pulcinella in Risciò​, alla sua Fano, a cui era legato da un rapporto non sempre semplice: non tutti erano preparati ad apprezzare l’innovazione, per allora, della musica d’avanguardia.

Narrano le cronache che, deluso di alcuni commenti in città nel ’65, un deluso Zanchetti abbia gettato parte delle sue creazioni. Come riporta Franco Battistelli, il compositore scrisse sconfortato: “Tra cotanto senno sono ​’null​a’: tutti mi sovrastano almeno di un volo d’aquila. Da parte mia, solo il desiderio di sentire i miei rozzi fantasmi”​. Ma la magia del tempo tutto rimette a posto e lo sperimentalismo di allora del Maestro è oggi materia viva e colta.

Grazie al Coro Malatestiano, diretto dal Maestro Francesco Santini, e alla tenacia e alle intuzioni dei coristi e del Presidente Giuseppe Franchini, finalmente si è restituita dignità alla Bellezza delle composizioni di Zanchetti, autore di duecento titoli tra i quali il Laudate Dominum proposto nella superlativa serata di ieri. Una notte magica che è parte del cinquantesimo dell’Incontro Internazionale Polifonico (e sabato prossimo cori di molte regioni canteranno in ogni angolo della città).

Cerchi che si chiudono: negli anni Settanta fu proprio il Coro Malatestiano a inserire in programma il primo brano composto per coro da Silvio Zanchetti, ​d​al titolo ​’Lamentazione per sole voci​’. ​Come scrisse Paolo Petrucci “un brano di per sé struggente, caratterizzato da un ritmo sincopato come a voler significare continui singhiozzi di pianto. Una linea melodica sempre tesa e crescente, culminante con un rassegnato assolo”. ​Una nota dovuta infine per i bravi componenti del Coro (li citiamo in ordine alfabetico): Silvia Bertozzi, Paolo Del Signore, Damiano Fabbri, Maria Teresa Fazio, Alessandra Filippetti, Giuseppe Franchini, Cristina Francolini, Sara Iencenella, Rosy L’Assainato, Fiamma Lauri, Giancarlo Mencucci, Luciano Montesi, Gloria Piccioli, Luca Prosperi, Fabio Rafanelli, Roberto Sailis, Massimo Scarpetti, Valentina Tommasoni, Giulia Torelli, Benedetta Verdini, Maria Chiara Serra, Paola Prenzesvalle. 

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