Metti una sera a cena. Ex socialisti, centristi, pd e qualcosetta di centrodestra. A Macerata la lista trasversale è (quasi) pronta

(articolo di Maurizio Verdenelli) – Metti, un pomeriggio a Macerata, ex Asilo Ricci. Gli eterni ragazzi che prestarono trenta e più anni or sono la propria bollente giovinezza alla politica per poi fare “altre cose” (Enrico Brizioli) sono tornati in… via Paal con un programma preciso, o quasi, di governo. Rispetto ad un centrodestra ora come il Titanic di fronte all’iceberg nella notte nera, ad un centrosinistra ancora sotto choc dopo il brutale ko by Sandro Parcaroli allora modello Cesare (veni, vidi, vici), gli eterni amici geniali post ’80 e in parte provenienti dal ’68, si sono ritrovati assieme venerdì sera per contarsi e contare. 

Una ricetta ben amalgamata da Bruno Mandrelli, Antonello De Lucia, David Miliozzi, Massimo Fraticelli con la collaborazione di Massimiliano Bianchini. Molto socialismo made in Macerata, aromi ed essenze pd delicate sulla pelle (per stare in parte al calembour del dermatologo Marco Sigona), centrismo in dose giusta e perfino qua e là la vicinanza di elementi di spicco del centrodestra.

“Puo’ funzionare” commenta nel ‘dopopartita’ uno dei piu’ brillanti ‘Ragazzi’ d’antan: Hermas E. Ercoli. Nell’uditorio sold out dell’Asilo Ricci mancava la candidata in pectore al post Parcaroli: Rosaria Del Balzo Ruiti. La presidentessa di Cri e fino a poco fa di Fondazione Carima si trovava infatti venerdì a Caserta per un’assemblea di Croce Rossa.

Da sinistra: Bruno Mandrelli, Antonello De Lucia, David Miliozzi e Massimiliano Fraticelli

A lanciare la lunga corsa da qui a due anni (Europee tra 9 mesi, poi il Soglio comunale) Bruno Mandrelli, socialista di sinistra, a lungo assessore alla Cultura e alla Stagione lirica. Nel perfido (nutrito in modo bipartisan) dubbio: Sandro sì o Sandro no? That is the question, Mandrelli ha proposto un tema alto. In realtà, per dirla con lo stesso: un programma di governo. Testualmente: ‘Macerata tra attualità e prospettiva’. Ed ancora, più puntualmente: ‘Il destino delle città piccole e medie tra globalizzazione e tele lavoro’.

Tra i presenti l’ex sindaco Romano Carancini, seppure un po’ defilato. A differenza di Marco Sigona, in prima fila, autore di un programmato – ed applaudito – intervento incentrato sull’attuale stato dell’arte della pubblica Sanità. Sull’ospedale cittadino che poteva essere, è intervenuto uno degli ospiti annunciati e più attesi: l’ex vicesindaco socialista Enrico Brizioli. Al pari, a sorpresa ma non tanto, di Sabrina De Padova, presidente in quota centro destra del Consiglio comunale delle Donne. Anche lei e Sigona, con figli che si rivolgono per il proprio futuro fuori dalla città murata.

Tra gli altri interventi da segnalare quelli di Silvio Minnetti, Max Bianchini e Carlo Cambi che ha avuto tempo e modo di ricordare i protagonisti assoluti del grande Passato maceratese. Ed occorre dire che una ‘ripassata’ alla Storia Patria è sempre salutare sopratutto in questa controversa attualità e fosca prospettiva in cui appare facilissimo perderne la memoria. 

Tanti i volti noti all’ex Asilo Ricci. Oltre ai già citati, ecco tra molti altri Stefano Quarchioni,  Stefano Di Pietro, Ulderico Orazi, Paolo Accattoli, Giovanni Scoccianti, Maurizio Lombardi, Guido Garufi, filosofo-matematico pronto a puntare per il post Parcaroli su Rosaria Del Balzo Ruiti e sul numero delle sue ‘legioni’. 

Notata l’assenza del civitanovese Ivo Costamagna, lider maximo del Psi negli anni aurei e fraterno ‘compagno’ della coppia dei gemelli diversi (uno di sinistra, l’altro craxiano): Bruno&Enrico. Più comprensibilmente assenti esponenti dell’amministrazione comunale.

Due, quasi tre ore intense con la promessa di ritrovarsi. “Non finisce qui” ha garantito in inclusione Antonello De Lucia, il più giovane della ‘troika’. (In copertina da sinistra: Carlo Cambi, Enrico Brizioli, Marco Sigona, Massimiliano Sport Bianchini, Sabrina De Padova).

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