“Primus pictor in orbe”. I committenti fanesi che nel 1488 chiamarono Pietro Perugino, alias Pietro Vannucci, a lavorare nella loro città sapevano della chiara fama dell’artista. “Il primo pittore al mondo” creò qui la “Madonna con il bambino in trono e i santi Giovanni Battista, Ludovico di Tolosa, Francesco, Pietro, Paolo e la Maddalena”, nota come Pala di Durante, destinata all’altare maggiore della chiesa di Santa Maria Nuova di San Lazzaro, e “l’Annunciazione”. Il 7 dicembre la Pala, in occasione anche delle celebrazioni dei cinque secoli dalla morte di Pietro Vannucci, sarà visibile a Palazzo Malatestiano in tutto il suo splendore grazie al restauro condotto da un laboratorio di eccellenza, quale è l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. La mostra organizzata dal Comune di Fano e curata da Anna Maria Ambrosini Massari con Emanuela Daffra, rimarrà aperta fino al 7 aprile del prossimo anno.
La Pala di Durante, dipinta a olio su tavola, fu eseguita per l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria Nuova di San Lazzaro e fu realizzata a più riprese, tra il 1488 e il 1497. È così definita dal nome che compare nell’iscrizione sul piedistallo ai piedi della Vergine: Durante di Giovanni Vianuti, che nel 1485 fece un lascito ai frati Minori Osservanti, il cui convento venne più tardi trasferito nell’attuale sede della chiesa di Santa Maria Nuova.
Il pannello principale raffigura la Madonna con il Bambino seduta su un alto trono con ai lati i santi. Il gruppo è disposto all’ombra di un chiostro rinascimentale, aperto sullo sfondo verso un luminoso paesaggio collinare. A completamento della pala, una lunetta con Cristo in Pietà tra i dolenti e santi Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea e una predella con cinque Storie della vita della Vergine, alla cui realizzazione o perlomeno progettazione grafica, alcuni storici dell’arte ritengono che abbia collaborato il più geniale allievo di Perugino e futuro protagonista della scena artistica, Raffaello Sanzio, allora appena quattordicenne.
Grazie a riproduzioni digitali, la Pala sarà “nuda” come non mai. Si potranno in questo modo osservare anche i raffronti, come quello con la cosiddetta “pala gemella”, realizzata per l’altare maggiore della chiesa degli osservanti di Senigallia.
“Dopo la prestigiosa mostra di Leonardo, la sala Morganti – ha commentato l’assessore alla Cultura Cora Fattori – si appresta ad ospitare un’altra importantissima mostra, quella sul Perugino. Una mostra di cui sono estremamente contenta perché ha una forte connotazione scientifica e racconta un restauro, quello ad opera dell’Opificio delle pietre dure di Firenze, capace di far comprendere la grandezza di Perugino come pittore e l’importanza della scienza e della ricerca anche in ambito culturale cosa di cui a volte ci dimentichiamo. La ricerca scientifica assume quindi anche in questo caso un’importanza fondamentale”.
Per informazioni: Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano (tel. 0721.887845-847, museocivico@comune.fano.pu.it)