Faenza rinasce dopo l’alluvione. La sua Arte “riplasmata dall’acqua” in mostra a Bologna

Le immagini (ferme) e le cose (perse) di Faenza travolta dall’acqua nella notte del 16 maggio sono diventate, a distanza di sette mesi, arte vivente. “Immanente. L’arte di Faenza riplasmata dall’acqua” è la mostra che racconta la distruzione e la rinascita, la lunga notte e la luce della speranza e della solidarietà.

Promossa dai Comuni di Bologna e Faenza, in collaborazione con le faentine Scuola comunale di Musica “Giuseppe Sarti” e Scuola di Disegno, Arti e Mestieri “Tommaso Minardi”, curata da Matteo Zauli e Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna, la retrospettiva è incentrata sul potere salvifico della Memoria: un pianoforte per esempio, due sculture in ceramica, sei fotografie, dodici vasi in terracotta e cataloghi d’arte rilevano la banalità dei drammi ma anche la forza propria degli oggetti di non morire, anzi di trasformarsi, di fronte alla morte di tutto. Una mostra impedibile appena inaugurata presso la Sala Urbana delle Collezioni Comunali d’Arte a Palazzo d’Accursio a Bologna. 

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