Terre Roveresche, le gesta eroiche del Capitano pilota Mezio Micci in un libro di Maurizio Polei

La storia di un pilota valoroso e dai grandi e nobili ideali. Il Capitano Pilota Mezio Micci non ha quasi mai voluto parlare di se stesso e delle sue straordinarie imprese militari. Lo ha fatto con un libro, a centodieci anni dalla sua nascita, uno storico appassionato dell’Aeronautica, Maurizio Polei (in collaborazione con chi ha progettato la pubblicazione, Giuseppe Buoncompagni, e con il nipote del pilota, Giovanni Giacchi, giornalista). Il libro è stato presentato, alla presenza di un folto e attento pubblico, in occasione della Settimana  di celebrazioni di Terre Roveresche per Pesaro Capitale della Cultura, a San Giorgio di Pesaro, la cittadina dove il pluridecorato Mezio visse la vita dal Dopoguerra sino alla sua morte nel 1991.

Di cosa parla il libro? Anni ’30. Il giovane Mezio Micci, nato e vissuto nelle attuali “Terre Roveresche”, è all’Aeroporto del Littorio, a Roma, per conseguire il brevetto di pilota d’aeroplano. La passione per il volo lo spinge a intraprendere la carriera di pilota militare in anni segnati da eventi significativi nella storia d’Italia e di grande sviluppo aeronautico. Giovane ed entusiasta, nel 1938 parte volontario per la guerra di Spagna a fianco dei nazionalisti mostrando coraggio e grande abilità nelle operazioni di bombardamento notturno, all’epoca innovative. Comandante di bombardieri nel secondo conflitto mondiale, nel periodo 1940-1943 esegue decisive operazioni di attacco su Malta, nel Mediterraneo e nel Nord Africa principalmente contro obiettivi militari britannici utilizzando i potenti ed efficaci trimotori Savoia Marchetti. I successi conseguiti nei teatri operativi valgono al capitano Mezio decorazioni e onorificenze. Il libro, frutto di una scrupolosa analisi di documenti storici, conservati e resi disponibili dalla famiglia Micci, narra le vicende di un uomo valoroso che si fondono con quelle degli eventi bellici del tempo, rappresentate dall’autore con il rigore e l’obiettività dello studioso di storia aeronautica.

Di seguito la prefazione scritta dal Generale dell’Aeronautica Militare Gianni Spaziani (Associazione Arma Aeronautica “Aviatori d’Italia”, Presidente Regionale Marche):

“I cieli di Mezio Micci, Capitano pilota della Regia Aeronautica” è un’opera avvincente, scritta con grande attenzione ai particolari e meritorio rigore storico. Il libro ha il pregio di guidare il lettore nell’affascinante mondo dell’aviazione italiana ma lo fa, e qui sta la qualità del lavoro svolto, attraverso la storia personale di Mezio Micci, aviatore pesarese la cui memoria merita di uscire dal ristretto ambito del territorio delle origini. Non è solo una biografia ma una finestra sulla storia dell’aviazione in Italia e sulle vicende della Regia Aeronautica, che offre al lettore una prospettiva originale e dettagliata su uno dei periodi più turbolenti e significativi del XX secolo.

La narrazione inizia con i primi passi del protagonista nell’aviazione e racconta la sua formazione presso la scuola di volo dell’allora aeroporto del Littorio (oggi dell’Urbe) a Roma. Questo periodo di addestramento è descritto con dovizia di particolari al punto di riuscire a trasmettere l’atmosfera dell’epoca e le sfide a quel tempo affrontate dai giovani aviatori, che si misuravano con un mondo fatto ancora di tecnica e procedure dei primordi.

Il conseguimento del brevetto di pilota militare rappresenta una tappa cruciale nella carriera di Micci, un momento di svolta che apre le porte a una serie di esperienze straordinarie, avventurose e, per il corso della storia di quegli anni, anche cruente.

Come pilota di trimotori e bombardieri, Micci dimostra abilità e coraggio, diventando una figura di rilievo della Regia Aeronautica. Il libro approfondisce le sue missioni durante la Guerra Civile spagnola, dove Micci opera come pilota legionario, offrendo un’analisi dettagliata di un conflitto e delle operazioni aeree di un capitolo della storia dell’aviazione italiana ai più poco noto.

La parte centrale del libro è, invece, dedicata alla Seconda Guerra Mondiale, periodo in cui Micci viene impiegato nei vari teatri operativi del Mediterraneo. La descrizione delle missioni è vivida, coinvolgente e concede una visione realistica e cruda della guerra con il suo carico di difficoltà, lutti e sacrifici patiti dagli aviatori italiani.

Le vicende del protagonista sono inserite in un contesto storico dettagliato e ben documentato, che permette al lettore di comprendere le dinamiche e l’evoluzione dell’aviazione militare italiana. Il risultato è un racconto stimolante e istruttivo, che rende omaggio ai piloti della Regia Aeronautica e alla loro dedizione.

Le illustrazioni e le fotografie d’epoca presenti nel libro, la maggior parte inedite perché provenienti da archivi personali, contribuiscono a creare un’esperienza di lettura immersiva, quasi un viaggio indietro nel tempo.

L’opera, dunque, non celebra solo un aviatore ma offre anche una panoramica esaustiva sui primi quarant’anni della storia dell’aviazione in Italia. È una lettura interessantissima per gli appassionati di storia militare, di aviazione e per chiunque abbia la curiosità di conoscere le vicende di un periodo cruciale del nostro passato. Gli autori, con la loro meticolosa ricerca e la passione per l’argomento, riescono a rendere merito a una figura straordinaria e poco conosciuta che ha vissuto la propria passione in un’epoca estremamente significativa per il progresso aeronautico”.

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