Ad ornamento della città, a diletto pubblico. Un libro Quodlibet sui 60 anni del MOF

Alla vigilia dell’inaugurazione del Sessantesimo Macerata Opera Festival, l’Associazione Arena Sferisterio e l’editore Quodlibet hanno presentato in anteprima il libro Ad ornamento della città, a diletto pubblico. Sessanta edizioni del Macerata Opera Festival, a cura di Paolo Gavazzeni e Floriana Tessitore, realizzato con il sostegno della Società Civile dello Sferisterio Eredi dei Cento Consorti che ha inteso con questo ribadire i propri valori fondativi. Il volume rappresenta uno spaccato della storia di Macerata, città-teatro stretta attorno al suo Sferisterio e al festival operistico che ne caratterizza la vita culturale estiva e la rinomanza internazionale, approfittando dell’amenità del luogo e di uno spazio che unisce le caratteristiche del monumento unico in Italia a un’acustica naturale impareggiabile.

“Il Macerata Opera Festival rappresenta l’orgoglio della città di Macerata, un appuntamento dal forte valore artistico e dal richiamo internazionale – ha commentato il sindaco di Macerata e presidente dell’Associazione Arena Sferisterio Sandro Parcaroli – Emblema di accoglienza e di entusiasmo, il nostro Sferisterio, con il MOF, racchiude in sé un inestimabile patrimonio materiale e immateriale che abbiamo l’onore e la responsabilità di valorizzare costantemente, con vivacità, passione e professionalità e il libro edito da Quodlibet e curato da Gavazzeni e Tessitore, che ringrazio, ne è un esempio”.

“Nel tempo, le sessanta stagioni del MOF si sono legate in maniera naturale, produttiva e positiva alle altre attività culturali della città, coinvolgendo le scuole, gli artisti, gli intellettuali, i luoghi di Macerata e il tessuto cittadino, dando vita a un arricchimento reciproco di conoscenze e saperi – ha aggiunto l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta – Si è creata una vera e propria contaminazione che continua a svilupparsi e che rappresenta un valore aggiunto per il Festival e per la comunità; questo a testimonianza del forte impulso che la manifestazione è in grado di offrire non solo dal punto di vista artistico, ma anche sociale, economico, produttivo, turistico e di crescita, per tutti noi”.

“Nato da un’idea del direttore artistico Paolo Gavazzeni – parole del sovrintendente Flavio Cavalli – il libro si propone come testo agile ma d’invito all’approfondimento; non una “guida” al monumento ma una storia che tutti possono leggere, regalare e conservare. Siamo lieti di averlo realizzato con un prestigioso editore di cultura che ne garantisce anche la distribuzione in tutta Italia, rimarcando il respiro non soltanto locale che caratterizza questa pubblicazione e il Festival che ne è oggetto”.

Il Macerata Opera Festival viene ripercorso tramite il commento delle sue principali produzioni operistiche, ma anche di danza e di spettacolo non musicale, insieme al ricordo delle tante celebrità del podio e del palcoscenico che vi sono transitate, senza dimenticare la peculiare vocazione del luogo, che è stato sin dall’inizio sede di per spettacoli di genere assai vario.

“Penso che ogni teatro abbia un suo DNA – si legge nell’introduzione del direttore artistico Paolo Gavazzeni – e una sua propria ‘vocazione’ connaturata e incastonata nelle pietre che lo compongono, nelle ragioni e negli ideali di chi ne ha voluto la costruzione. Questa caratteristica si esplica poi nelle scelte di programmazione, cosicché attraverso la ricostruzione e lo studio delle stagioni e degli interpreti se ne possa comprendere il cammino, tracciando una linea dal passato verso il futuro”.

La pubblicazione ospita saggi di Angelo Foletto (decano della critica musicale italiana), Romano Ruffini (storico), Chiara Sentimenti (giornalista) e Carmelo A. Zapparrata (critico di danza); grazie alla presenza di un ampio apparato iconografico e di una cronologia delle sessanta edizioni, intende contribuire alla bibliografia dello spettacolo dal vivo in Italia.

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