Guadagneremo otto miliardi all’anno se riusciremo – e L’Anno delle Radici Italiane ha lavorato in questo senso – a portare in Italia i sei milioni gli italiani residenti all’estero, gli 80 milioni di oriundi e discendenti e i 260 milioni degli affini con legami parentali (coloro che parlano la nostra lingua o comunque si sentono particolarmente vicini alla nostra cultura, anche per motivi di lavoro). Comfcommercio ha recentemente organizzato un roadshow per città italiane: Campobasso, Taranto, Imperia e Guardiagrele, in provincia di Chieti. Il 24 settembre appuntamento a Crotone, il 23 ottobre a Bergamo e il 18 e 19 novembre a Matera.
Nel 2022 i turisti “delle radici” sono stati ben 10 milioni, il 60% dei quali è venuto o tornato più volte nel corso degli anni. Tre su dieci hanno dedicato al viaggio in Italia una o due settimane, per visitare parenti e luoghi di origine ma anche l’Italia nel suo complesso (il 55% del tempo del viaggio è consacrato proprio a questo). La maggior parte è arrivata con la famiglia preferendo i mesi di giugno e settembre. Il 27% ha pernottato a casa di parenti e amici, mentre il 35% ha puntato sugli alberghi e il 16% su altri tipi di strutture turistico-ricettive. Il budget è stato di 2300 euro a persona, diventati 3700 per quanti hanno allungano la vacanza fino a un mese. Interessante notare anche che quando rientra da un viaggio nel nostro Paese l’87% consiglia caldamente le nostre destinazioni turistiche a parenti, amici e conoscenti.
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha puntato “sull’opportunità di lavorare sul tema delle radici italiane nel mondo, per rimettere in gioco le tante aree interne del nostro paese e per valorizzare il concetto di Sense of Italy. Un concetto che va oltre quello del Made in Italy e che tiene insieme turismo, esportazioni di beni, promozione del nostro patrimonio culturale e creativo”.
Da parte sua il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato che “il turismo è fondamentale alla tutela e allo sviluppo del senso dell’Italia: questo trova nel settore il suo più formidabile elemento promozionale, diretto com’è a sviluppare attenzione e interesse verso il nostro modo di vivere, i nostri luoghi prodotti, la nostra cultura, i nostri paesaggi; ed è proprio l’’aspirazione ad essere italici che muove tante persone di altri Paesi nei grandi numeri di flussi turistici verso la nostra penisola”.
A Campobasso, lo scorso febbraio, Alberto Corti (responsabile nazionale settore Turismo Confcommercio), Riccardo Grassi (head of research SWG) e Letizia Sinisi (esperta di turismo delle radici e italian lifestyle travel coach) hanno illustrato i risultati della ricerca condotta in collaborazione con Swg, Tra Consulting e Italyrooting Consulting). “Il flusso turistico di cui parliamo ha complessivamente un valore potenziale da noi calcolato in 8,5 miliardi di euro annui. Riproporzionando tutto questo sul Molise – parole di Corti – vuol dire un’opportunità significativa tutta da sfruttare. Il rapporto, anche solo numerico, tra i molisani che vivono nella regione e quelli che si trovano in tutto il mondo è incredibile. Così come è incredibile il rapporto non solo di pensiero o di passione ma anche commerciale per questa enorme comunità che vuole ritornare”.
“Il Turismo delle radici è cambiato, non è più il classico ritorno a casa da parenti e amici degli Italiani all’estero di prima generazione. Il viaggio in Italia per i migranti di seconda e soprattutto terza generazione (i nipoti) è anche una esperienza di italianità e di scoperta del Paese che gli è stato raccontato e che hanno visto al cinema e sui siti turistici” ha affermato a Taranto il presidente della Confcommercio locale, Leonardo Giangrande.
Enrico Lupi, presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria, nonché di Confcommercio Imperia e Liguria, ha evidenziato come “il 2024 è l’anno dei turismo delle radici. Vista la grande tradizione di immigrazione italiana in Argentina nella fattispecie abbia accolto la Festa della Bandiera con piacere: l’autore della bandiera Argentina è infatti Manuel Belgrano, la cui famiglia è nativa di Costa d’Oneglia”.
“Viaggiare alla scoperta delle proprie radici – ha spiegato da parte sua Alberto Corti, responsabile nazionale Settore Turismo di Confcommercio – e della storia familiare è un’esperienza straordinaria rivolta agli italiani all’estero. Il progetto Turismo delle Radici, grazie anche ai finanziamenti del PNRR e alle iniziative e agevolazioni previste nel bando riservato ai piccoli comuni, rappresenta una strategia integrata per la ripresa del settore e indica un tipo di turismo particolare rivolto ai discendenti di persone emigrate, che ritornano a visitare i luoghi in cui sono vissuti i propri antenati. Nello specifico per turismo delle radici, s’intende il turismo basato sulla ricerca delle proprie origini familiari, sul recupero dei luoghi e delle tradizioni del passato. Questo tipo di turismo rappresenta ormai un importante motore per lo sviluppo del sistema turistico italiano”.
A Guardiagrele, nell’incontro organizzato da Confcommercico nazionale, Confcommercio Chieti e GAL Maiella Verde con il supporto del Centro Studi Sport e Valori e la partecipazione di Diego Ferrara (sindaco di Chieti), Donatello Di Prinzio (primo cittadino di Guardiagrele), Marisa Tiberio (presidente di Confcommercio Chieti), Alberto Corti (responsabile Settore Turismo di Confcommercio Nazionale), Giampiero Davide (Sport e Valori), Ivan Serafini (GAL Maiella Verde) e Massimiliano Milozzi (Coni Chieti), Corti ha detto: “In questo momento i due progetti principali sul turismo in Italia si stanno svolgendo in Abruzzo ed entrambi in questa zona. Questo è un territorio in cui tutti si sentono a casa. Qui si sviluppano delle cose e delle sinergie meravigliose: quelle con Sport e Valori e il GAL ne sono una forte dimostrazione. Oggi il turismo delle radici è un’opportunità sociale, culturale ed economica rilevantissima”.
Da parte sua Marisa Tiberio ha poi sottolineato che “non esiste un progetto così calzante per Guardiagrele come quello del turismo delle radici. Parliamo di un territorio segnato da una forte migrazione e queste persone hanno il piacere di riconnettersi alla terra d’origine. Il turismo delle radici ha bisogno di un marketing specifico per accogliere una domanda particolare”.