I Musei dell’Emigrazione sono ora collegati

Serviranno a sapere di più e meglio “sulla storia della nostra emigrazione, ancora poco conosciuta”, come ha sottolineato al congresso “Diaspore Italiane. Rappresentazione e Questioni di Identità” di Genova, Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero della Farnesina (nella foto di copertina).

Una rete di Musei dell’Emigrazione italiana sarà a disposizione “dei viaggiatori delle radici che vengono a visitare i luoghi da cui sono partiti i loro antenati” ha confermato dal canto suo Giovanni Maria De Vita, responsabile del Progetto Italea per il Ministero degli Affari Esteri.

Ottanta milioni di nostri connazionali all’estero sono una risorsa incredibile e Italea sta lavorando proprio in questo senso per attrarre anche gli italo-discendenti con venti gruppi regionali. Sono già stati coinvolti 833 Comuni e organizzati 742 eventi, con 19 missioni all’estero in tredici Paesi. Il web www.italea.com ha oltre un milione di lettori, che si traduce in 5mila richeste di viaggio.

Hanno aderito alla Rete museale il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, il Museo Emigrazione Lucana di Lagopesole, i piemontesi Museo Regionale dell’emigrazione dei Piemontesi di Frossasco e Museo Spazzacamino a Santa Maria Maggiore, il Mea di Asuni, i Musei siciliani di Salina, Giarratana, Valguarnera, Nicosia, Santa Ninfa, Canicattini Bagni, il Museo delle migrazioni di Belluno, l’Archivio Diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, il Museo dell’Emigrazione Marchigiana di Recanati, il Museo del Cognome di Padula, il Centro di documentazione dell’emigrazione parmense Bedonia, La Nave della Sila a Spezzano della Sila e il Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati, il Museo Internazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova e il MuSel di Sestri Levante, il Museo Comunale delle Migrazioni di Vinchiaturo.

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