“Il Turismo delle Radici va riconosciuto come periodo di studio e formazione”

“L’Unione Europea è la terra delle grandi emigrazioni e rimane il luogo più visitato al mondo. Fino al 48% dei turisti di tutto il mondo viaggia per ritrovare le proprie radici. Il turismo delle Radici è oramai un fenomeno acclarato e rappresenta un volano economico notevole soprattutto per i piccoli centri e le zone interne. L’economia va a braccetto con il sociale e con lo sviluppo, la conservazione e la valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni. Alcuni Stati Europei, fra i quali Irlanda, Spagna, Svezia, Germania ed Italia, lo hanno capito, in Italia il 2024 è l’anno delle Radici. Con questo parere, auspichiamo che tutti gli Stati europei, possano sfruttare questa tipologia di turismo, che non è di massa ma che si può definire tranquillamente, un gigante buono”.

Parole di Giuseppe Varacalli, consigliere comunale di Gerace (nella foto), relatore speciale alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni a Bruxelles insieme a Marco Marsilio, Presidente della Regione Abruzzo. 

“Sfruttando la possibilità dello smart working, non sono solamente i pensionati a fare queste scelte, ed i paesi si ripopolano anche di bambini e di ragazzi, per questo vorremmo che i periodi di turismo delle radici per i giovani studenti, venisse accomunato ad un Erasmus, riconoscendolo come periodo di studio e formazione. Auspichiamo la possibilità della realizzazione di una misura ad hoc da parte della Commissione Europea, dotare di budget i territori è l’unico modo per poter sanare gap e costruire opportunità e sviluppo. Anche per questo auspico interlocuzioni fra il CdR e la Commissione con la quale abbiamo nel commissario europeo per il turismo ed i trasporti, un interlocutore privilegiato essendo Apostolos Tzitzikostas, l’ex Presidente del Comitato delle Regioni”.

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