Al processo per l’omicidio di Rosina Carsetti, avvenuto la vigilia di Natale di due anni fa nella casa di famiglia a Montecassiano, in provincia di Macerata, la sentenza della Corte d’Assise è stata a sorpresa perchè ha di fatto scagionato due dei tre imputati. Ergastolo per il nipote della vittima Enea Simonetti, ritenuto l’autore materiale del delitto. Assolti dall’accusa di omicidio la madre di Enea, Arianna (pena sospesa, è libera), e il marito di Rosina, Enrico Orazi, entrambi condannati a due anni per simulazione di reato.
Il pm Vincenzo Carusi aveva chiesto l’ergastolo per tutti e tre. Nella sua requisitoria il pubblico ministero aveva “smontato” tutti i tentativi di depistaggio e ritrattazione dei tre e aveva indicato in Enea l’autore materiale del delitto (Rosina sarebbe stata spinta a terra e soffocata, aveva tredici costole fratturate) e nella madre l’ideatrice.
Lo avrebbero provato i dialoghi intercettati, i movimenti dopo l’omicidio e le dichiarazioni successive. Il movente sarebbe stato nella mancata cessione, da parte di Rosina, delle quote della casa che a lei appartenevano: un delitto premeditato, secondo il pm.