Giornalisti, più vittime e arresti nel 2022. Cina e Iran in vetta alla classifica dell’orrore

Cina, Myanmar, Iran, Vietnam e Bielorussia. La classifica dell’orrore dei Paesi meno liberi in tema di stampa è fatta. Sono 533 i giornalisti incarcerati nel mondo (più 13,4% rispetto all’anno precedente) e in 57 hanno perso la vita facendo il loro mestiere (più 18%). Aumentano del 20% le professioniste donne detenute (78, pari al 14,6% del totale contro il 7% di cinque anni fa).

Tra i peggiori carcerieri l’Iran: in questi giorni le Guardie Rivoluzionarie hanno arrestato giornalisti occidentali a Pardis, per le immagini registrate nel Paese dove le proteste di massa, represse nel sangue dal regime, continuano da mesi. In Cina vi sono attualmente 110 giornalisti in carcere, 62 in Maynmar, 47 in Iran (ma il numero è tutto da aggiornare), 39 in Vietnam e 31 in Bielorussia. Stime per difetto. “Mai prima d’ora Rsf ha registrato un numero così elevato di colleghi imprigionati” dice il rapporto della ong Reporters sans frontières.

“Poco più di un terzo dei giornalisti detenuti è stato condannato, mentre gli altri (oltre il 60%) sono in carcere senza essere stati giudicati”. Molti giornalisti sono morti quest’anno in Ucraina. Anche il Messico si distingue, come avviene da molti anni, per il numero di vittime. 

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