La Rata è un sentimento, una fede laica, una specie di Wunderkammer, una stanza delle maraviglie che non ha tempo. I sentimenti “non hanno età nè sesso, ma desiderio di vita e d’amore” come ci ricorda Alda Merini, “e soprattutto di felicità”, ma rimane a volte solo un desiderio, perchè una vita tragica ci porta via i nostri amici, quelli dello stadio e delle lunghe trasferte. Scia, Arigò, Just, adesso Francis: nulla possiamo fare contro i rimpianti. Ma c’è la Curva, che come si fa vuota e silenziosa nel lutto, raggruppa e sempre sostiene la squadra, e così facendo anche le nostre vite. La Maceratese compie cento anni.
Sono giorni di festa, dedicati sempre a quei ragazzi che hanno fatto la storia del tifo. Domenica appuntamento alle 14 nello storico ritrovo del bar Due Fonti, un corteo per festeggiare poi allo stadio un secolo di desideri: coreografie che saranno portate dal vento, altre prove d’amore. Vale anche la pena fare un salto alla cantina di via Crispi per vedere le splendide immagini di Fabiola Monachesi (nella foto e la foto di copertina è la sua), che meglio di tutti ha fotografato una passione sportiva così intensa come quella della Maceratese.
Stasera, dalle 17 in poi, il tributo all’Auditorium dell’Università che gli Amici della Rata (il presidente è Giovanni Orlandi) hanno voluto per la squadra che rappresenta i valori della nostra città. Saranno presenti come ospiti Nello Malizia, Giancarlo Nascimbeni, Enrico Maria Scattolini, Maurizio Verdenelli, Carlo Cambi, Mario Baldassarri, a fare gli onori di casa il rettore John McCourt e l’assessore Riccardo Sacchi. Da stasera a domenica si ricorderà insieme, bandiere al vento.