Quarantotto chilometri quadri dove litigano tutti: cittadini, amministrazioni, Governo tedesco. E’ la miniera di carbone di Garzweiler, nel Nord Reno-Westfalia, diventata un caso nazionale. Ieri gli ambientalisti, supportati dall’ormai celebre attivista Greta Thurnberg, sono stati sgomberati dalla polizia: avevano “occupato” il paese di Lützerath (con case sugli alberi e postazioni in tunnel sotterranei), protestando contro l’espansione della miniera.
La piccola cittadina verrà rasa al suolo per estrarre ancora più lignite, carbone fossile molto inquinante. E’ l’ultima di venti paesi nell’area sitrutti dalla nascita della miniera nel 1961. Della dipendenza tedesca dal carbone – vale il 30% dell’energia elettrica – ne sta discutendo anche la politica. I Verdi, oggi nel Governo di Olaf Scholz, tentano di mediare tra vocazione ambientalista e realpolitik: dopo la guerra Russia-Ucraina di energia ce n’è sempre di meno.
Chi manifesta li vede però responsabili, tanto da occupare una loro sede a Düsseldorf e vandalizzare quelle di Aquisgrana e Lipsia.