Un ricordo di Pierino Bellesi, editore geniale e precursore dei tempi

(articolo di Maurizio Verdenelli) – “Pensiamo poi e sopratutto a Cesare Angeletti, sì! lui Cisirino, l’ultimo protagonista e memoria di Macerata Granne”. Ricordo ancora la raccomandazione (a me e a Maurizio Lombardi) da parte di Pierino Bellesi, il patron di Biemmegraf, l’ex capo tipografo della ‘Sangiuseppe’ che si era messo ‘in proprio’. Creando un’impresa di successo coadiuvato dalla moglie e dai figli Michele e Barbara. Poi da una crescente squadra di bravi tecnici e tipografi.

A Lombardi, in quell’inizio del 2005, aveva chiesto consulenza per editare un libro di storia locale incentrato sul ‘principe dei fotoreporter’ del dopoguerra: Pietro ‘Briscoletta’ Baldoni. E Maurizio aveva telefonato al mio ufficio in Carifac dove, lasciato Il Messaggero, dirigevo il servizio pubbliche relazioni e stampa. Fu un bel periodo. Il libro uscì con il titolo: ‘Pietro and friends’.  Andò quasi subito esaurito: un successo testimoniato pure dalla rassegna civitanovese ‘Carta Canta’ e da altre nazionali dedicate all’editoria. Un successo grazie anche e sopratutto alla mano di Libero Paci. Per l’illustre, indimenticabile storico fu quella l’ultima sua opera.

Pierino vedeva giusto e lungo. Il successo della pubblicazione lo indusse a lanciare un periodico di lusso: ‘Punto a capo’ che da tempo meditava. Il suo modello tipografico? National Geographic. Mi chiese di dirigerlo. Accettai di esserne ‘ostetrico’ a termine. Una volta assicurato della ‘salute’ definitiva del giornale, impegnato su altri fronti, passai la mano a Lombardi che valorosamente ne condusse la direzione per qualche anno affiancato dalla bravissima collega Gaia Tiranti. Servizi, inchieste, focus all’ombra di autorevoli pubbliche istituzioni come Unimc ed associazioni di categoria a cominciare dalla Federazione degli Industriali che aveva visto Bellesi pure ai vertici. Sempre impegnato in prima persona per la Città nelle sue varie espressioni, anche sportive (cfr Maceratese calcio).

Tornai a collaborare con lui nel corso di una splendida iniziativa sulla Macerata del futuro nell’Aula Magna di Unimc, pronubo il rettore Roberto Sani, e tanti protagonisti dell’allora variegata e ricca realtà imprenditiva e culturale locale all’ombra di un colosso del risparmio com’era stata prima Carima poi BM.

Pierino vedeva sempre lontano e prima di tutti. E  lanciò, con Gaia al fianco (e il sottoscritto) subito dopo dopo un’altra iniziativa in un campo allora misterioso: l’online. ‘Cliccaci net’. 

Poi il silenzio:  la crisi del settore lo indusse al silenzio. A non innalzarsi più in volo, come mi confidò un giorno. Ad non essere più il n.1 di un settore che non voleva solo limitarsi a stampare meravigliosamente bene, ma a creare strumenti di dibattito e formazione dell’opinione pubblica marchigiana. La sua buona battaglia era conclusa. Tuttavia e purtroppo il suo esempio, in questa terra maceratese di riluttanti editori  (con capitali solidi alle spalle) sul terreno del giornalismo, pur ricco di di giovani ‘vogliosi’ ed appassionati, è restato senza eredi. (foto di copertina: Medori. Alle spalle di Pierino Bellesi, Fabio Pistarelli, attuale Capo di Gabinetto della Regione Marche)

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