Minacce del regime, chiude a Londra un tv iraniana

Lo “tsunami democratico” in Iran ha bisogno ancora di tempo, nonostante le proteste continuino. Che si sia arrivati a un punto di non ritorno è noto da mesi, ma le notizie che arrivano da Londra e Teheran sono preoccupanti. Nella capitale inglese la rete indipendente Iran International Tv ha deciso di chiudere gli uffici per proteggere i suoi giornalisti, per via delle minacce sempre più frequenti da parte del regime. La tv ha trasmesso reportage con le cronache degli scontri in Iran e le repressioni a partire da metà settembre, quando venne assassinata dalla Polizia morale, per via di un velo portato “male”, la 22enne Mahsa Amini.

Che le minacce siano serie lo hanno conferemato gli stessi inquirenti londinesi:  sarebbe stata individuata nei pressi degli uffici della televisione “una persona pronta a commettere o preparare un atto di terrorismo”. La polizia ha affermato in seguito di essere “seriamente preoccupata per la sicurezza delle persone che lavorano nell’Azienda”.  Da Teheran erano state anunciate sanzioni contro Iran International e BBC News Persian, con la solita accusa di “sostegno al terrorismo”.

Da Teheran un’altra notizia che preoccupa l’Occidente. Gli ispettori nucleari hanno trovato uranio arricchito all’84% di purezza, il più alto livello di uranio impoverito mai trovato finora nel Paese. Una minaccia per il mondo – a quelle percentuali l’arma nucleare è pressochè preparata – e una smentita per le parole ripetute delle autorità iraniane, che assicuravano un uranio al 60%.

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