(LA CIVITANOVA DELLA CULTURA – articolo di Gianluca Crocetti) – Diego Fusaro, pensatore mai banale e filosofo attentissimo ai temi dell’attualità, che ebbi l’occasione di chiamare a Civitanova per la prima volta tempo fa all’Hoops Food & Beer il 21 agosto di due anni nella conferenza-evento “Odio la resilienza”, è diventato una grande risorsa per le Marche: ormai “conterraneo acquisito” dato che vive spesso a Potenza Picena.
Anticonformista, autentico, Diego ha partecipato ieri sera alla serata organizzata dallo stilista Luca Paolorossi a Villa Gentiloni, a Filottrano, a cui ho partecipato con grande piacere. Abbiamo parlato dell’ottimismo della volontà: nelle terre “conosciute” per il pessimismo leopardiano, abbiamo cercato di invertire la rotta e affidarci, culturalmente, al “faber suae quisque fortunae” di Appio Claudio.
Fusaro sarà il protagonista, sempre a villa Gentiloni, di altri incontri. Il 5 marzo il filosofo sarà al Calamaretto con Barbara Trasatti a parlare d’identità. L’11 marzo presso villa Ricci a Pedaso l’omaggio del filosofo alle donne, in occasione della Giornata a loro dedicata. Segnalo che è appena uscito nelle edizioni Piemme “La fine del Cristianesimo”, lucida analisi sul concetto di sacro nella Chiesa moderna.
In ultimo, le belle parole che Fusaro ha speso su Civitanova e sulla mia persona: “Una città che mi ha sempre impressionato favorevolmente. Attiva e dinamica, la considero la piccola Milano dell’Adriatico. Grazie anche all’ottimo lavoro in ambito culturale di Gianluca Crocetti”. Grazie, Diego, a nome mio, dell’amministrazione e dei cittadini civitanovesi. (Foto di copertina: Gianluca Crocetti con Diego Fusaro)