Daphne Caruana Galizia non potrà più fare inchieste – è stata eliminata con una autobomba per le sue inchieste scomode il 16 ottobre di quattro anni fa – però forse avrà giustizia. Forse, perchè l’investigazione indipendente internazionale di cui abbiamo già riferito dopo tre anni di lavoro ha portato alla luce che la corruzione era un sistema perfetto a Malta, nel paese della giornalista, e purtroppo istituzionalizzato. La procuratrice generale del procedimento Caruana ha accusato il magnate Yorgen Fenech, arrestato due anni fa mentre tentava di lasciare Malta sul suo yacht, di complicità nell’omicidio e associazione a delinquere e ne ha chiesto la condanna all’ergastolo.
Fenech ovviamente si dichiara non colpevole ma le evidenze sono tutte a suo sfavore. Lo stesso International Press Institute ha sottolineato che l’incriminazione è stata “un passo significativo nella lotta per prevenire l’impunità per l’omicidio della giornalista” per il quale c’è già un condannato a 15 anni. Caruana con le sue inchieste ha permesso di svelare la trama di corruzione che arrivava fino al Primer Ministro maltese, Joseph Muscat, che fu costretto a dimettersi per le connessioni con i documenti venuti alla luce relativi ai “Panama Papers”.