(articolo di Maurizio Verdenelli) – Grandi emozioni. Ce le regalano sul palco del teatro di Treia, in un reality di grande intensità interpreti di se stessi dove non c’è stato spazio per magistrali prove attoriali, per trucco, parrucche, calzamaglie ed effetti speciali.
Le lacrime che attraversano 60 anni di vita, autentiche ed ancora così vive dell’ultimo testimone del Caso Mattei hanno commosso in particolare il pubblico. Teatro-Verità, senza allestimenti scenici o puntuale regia, non soltanto sulle ultime ore del ‘Santo Petroliere’ ma anche e soprattutto sulle ragioni del Futuro tradito del Paese, pel tramite di un feroce attentato meticolosamente occultato per mezzo secolo. Così tanto che ancora adesso, nonostante l’inchiesta della Procura di Pavia, c’è chi parla di ‘morte misteriosa’, ed altri avanzano fantasiose ipotesi alternative all’esplosione del bireattore Eni minato con una carica di tritolo, quella maledetta sera sul cielo di Bascape’ del 27 ottobre 1962.
Ieri sul palco treiese la chiara testimonianza di Sebastiano Gubinelli, con la tuta gialla originale dell’Agip indossata 60 anni fa allo scalo di Linate, ha posto fine ad ogni ulteriore illazione. “La morte del ‘mio’ caro ed umanissimo presidente mi sconvolse così tanto – ha raccontato Gubinell i- che per la prima ed unica volta nella mia attività lavorativa mi ‘guadagnai’ meritatamente poco dopo i fatti di Bascape’ una lettera di richiamo dall’Agip per aver tardato, come caposquadra, il rifornimento di un aereo di linea Alitalia”.
La Serata ‘Mattei for ever’ è stata una potente rievocazione della leggenda del New Caesar italiano, resa ancora più suggestiva dalla presenza della nipote Rosangela. “Che ha speso 50 anni della vita per tenere alta la battaglia tesa a far vincere la Verità sulla morte di Enrico” ha detto il dottor Curzi, il marito protagonista di una vera lectio sulla contemporaneità della vicenda Mattei. Attualità sempre più evidente in campo internazionale messo ‘a ferro a fuoco’ dall’eterna sfida tra Potere e Petrolio.
Condotto magistralmente da Marco Foglia e dalla giornalista Lucia Mosca, sul palco altri protagonisti eccezionali. In particolare: l’ex PG di Catanzaro, che ha esaminato l’interconnessione, che in questi giorni sta emergendo con sempre maggiore evidenza tra le morti violente del fondatore dell’Eni e di Pier Paolo Pasolini (che stava scrivendo un libro dal titolo indicativo: Petrolio, lampi su) e il dottor Cesare Bernabei, già dirigente apicale ed ora advisor UE, figlio di Gustavo, braccio destro di Mattei e capo del personale dell’Ente di Stato. Con loro e Gubinelli, Ivano Tacconi, ex dipendente Agip Mineraria e Giuliano Pietroni, dirigente APVE (pionieri Eni) che ha girato il mondo sovrintendendo nel suo ruolo amministrativo agli insediamenti della grande azienda italiana.
E’ stata pure l’occasione per presentare il libro (‘Mattei for ever/Di Verita’ si puo’ morire’. Ilari editore) di Lupacchini, Bernabei e di chi scrive con la collaborazione di Renato Mattioni, Emanuele Tacconi, Lucio Biagioni, Andrea Angeli.
Sul palco letto da Glenda Pagliariccio uno scritto del Premio Oscar Dante Ferretti e ricordata la figura di don Giuseppe Branchesi (il cui contatto diretto con Mattei valse l’assunzione di giovani treiesi senza lavoro). Nel nome del loro parroco, morto per covid, il Comitato Polentari di Santa Maria in Selva con il Comune di Treia – sul palco il sindaco Franco Capponi – hanno organizzato un evento memorabile a conclusione della gran festa patronale di San Patrizio. (foto di Luciano CARLETTI, Genesio MEDORI, Federica PACCAFERRI, Mandino TIBURZI)