Ha fatto incazzare anche Al Bano che pure la Russia la bazzicava eccome. “Non so cosa ci sia dietro e non lo voglio neanche sapere. Sono arrabbiato. Non mi fa piacere sapere che lui andrà lì”. Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, conosciuto più per “Gelato al cioccolato” che per altri pezzi (e sulla canzone, dopo anni che la cantava in pubblico, ebbe una lite con il paroliere Malgioglio per motivi facilmente intuibili), parteciperà come giurato al “Sanremo russo”. O almeno avrebbe dovuto farlo. Dopo le polemiche, ha deciso che a Mosca ci andrà un’altra volta.
Se chiedete in queste ore in Russia chi è il cantante più famoso al mondo vi risponderanno Pupo, “il leggendario interprete della musica italiana, che ha conquistato il cuore di tutti noi”. E di Putin. Perchè “Road to Yalta” è un festival chiaramente patrottico, in cui il merito artistico è in terzo o quarto piano. Gli obiettivi del Festival sono infatti di spingere sì “le tradizioni musicali nazionali” ma soprattutto “rafforzare la vera immagine del soldato-liberatore sovietico”.
Le altre quattro edizioni sono state in Crimea “parte ingregrante della Russia” come scrivono gli organizzatori, ma stavolta la kermesse sarà al Palazzo di Stato del Cremlino, che l’Ariston non è. “Un grande errore è quello di credersi più di ciò che si è e stimarsi meno di ciò che si vale”. Aveva ragione Goethe, a 67 anni meglio prendersi l’affetto dei molti fan sparsi nel mondo (anche in Ucraina) e rinunciare magari a qualche parcella.
Prima di rinunciare, il toscano ha postato anche un video: con Thomas Grazioso, il russo Ernest Matskiavichius e le musiciste della Otta-Orchestra Pupo canta “Bella ciao”. Che confusione. E’ un’emozione (bellica) che cresce piano piano. Stringimi forte, Vladimir. E stammi più vicino.