Se volete mangiare bene e vi siete stancati di tutti questi ristoranti coi piatti “su letto di…” e dalle porzioni microscopiche, allora è necessario che vi prendiate il vostro tempo (che quelli che vanno nei ristoranti di cui sopra non hanno, apposta mangiano 50 grammi di pasta e sono sempre piuttosto incazzati) e fate un salto a Sant’Atto. Qui, tra Teramo e Giulianova, sta “La Griglia”, il posto che ci ha conquistato e che vi consigliamo caldamente.
“La Griglia” è un capolavoro e vi spieghiamo perchè. Come nelle trattorie di una volta, quelle in cui siamo cresciuti ma forse molti se ne sono pure dimenticati, il menù è sì a scelta, ma con le specialità del giorno: tre primi piatti, tre secondi, dolci. Qui non si vedono quei menù lunghissimi che sembrano dei libri da studiare con infinite proposte, dove trovate quel tipo di menù sicuro che la maggior parte dei piatti sono precotti e usano ingredienti congelati. Il contrario de “La Griglia” che fa della sua semplicità e dei prodotti freschissimi la carta vincente.
Così potete gustare un’amatriciana fatta come si deve, spaghetti alla chitarra con le pallottine, e altre straordinari piatti della tradizione, oltre arrosti la cui virtù è la morbidezza delle carni (che sicuramente vengono da poco distante). Piatti abbondanti, ricchi di condimenti e della premura che serve nel cucinarli.
Qui non ci si avventura in territori culinari che a nessuno interessano. E infatti “La Griglia” è sempre piena e bisogna prenotare per trovare un posto (in compagnia di persone vere, residenti o lavoratori, non quei manichini che si trovano nei ristoranti “di lusso”). Anche il vino della casa è buono, il peperoncino piccante è appoggiato subito nella tavola, così con il pane eccellente si possa fare, nella breve attesa, una bruschetta. Il servizio è veloce e impeccabile.
Il patron Enzo controlla passando ai tavoli che tutto sia in ordine e la soddisfazione del cliente viene prima di ogni cosa. C’è tutta la gentilezza dell’Abruzzo in questo locale. E con meno di venti euro si mangia bene. Cosa volete di più?
Se qualcuno, uscendo da “La Griglia”, dovesse obiettare qualcosa, allora si merita quei ristoranti “su letto di…” che è meglio evitare. Qui, per fortuna, il letto si nomina solo per fare una “pennica”, un pisolino (nel caso si sia mangiato troppo). Possiamo dire che abbiamo avuto la fortuna, che aiuta sempre gli audaci come dicevano i latini, di aver mangiato a “La Griglia”. Non è da tutti.