Che fosse una nave, come nella celebre esposizione “Ship of Tolerance”, o un appartamento, l’arte concettuale di Ilya Kabakov è sempre stata ispirata dalla ricerca del dialogo e dalla sperimentazione dei materiali. La Ilya and Emilia Kabakov Foundation, creata con la moglie per dare voce e incontro a culture diverse, ha dato l’annuncio della morte di questo artista che ha attraversato, attraverso le sue opere, uno dei secoli più controversi della Storia.
A Mosca lavorò da giovane come illustratore di libri per bambini, sempre fuori dai circuiti ufficiali e molto critico nei riguardi dell’arte di regime, il realismo socialista. Si ispirò alla grande letteratura russa, anche negli oppressi personaggi rappresentati, spesso figure di lavoratori. Lo scoprirono a Parigi e in seguito ebbe una borsa di studio in Austria, a Graz.
Dal laboratorio di Long Island, dove Ilya e la moglie si erano stabiliti, le sue opere hanno viaggiato il mondo, conquistando numerosi riconoscimenti, alla Biennale di Venezia e a quella di Mosca, e titoli, quali l’Oscar Kokoschka Preis e l’onorificenza della Cultura francese di Chevalier des arts et des lettres.