In pochi minuti il protocollo d’intesa è già sul tavolo. Verrà siglato tra il Consorzio Punto Europa (COPE), la società partecipata che mette in relazione imprese, enti pubblici e università di Abruzzo, Marche, Molise e Puglia, e la CBEI, la Camera bilnazionale Ecuador-Italia (presente all’incontro il Direttore generale, Victor Jurado, e il capufficio CBEI di Quito, Gabriela Cartagema) grazie ai buoni uffici dell’attivissimo amministratore unico del COPE, Filippo Lucci, e dell’altrettanto esperto rappresentante della CBEI in Italia, il teramano Alfredo Aramondi.
Un’intesa che sarà operativa nelle prossime settimane e beneficerà Castelli, la patria internazionale della ceramica, finalmente collegata, per merito del COPE, con l’ecuadoriana città di Cuenca per uno scambio commerciale e una promozione congiunta nel settore, con scambio di know-how in nome della sostenibilità. La CBEI è un partner solido: muove affari per tre miliardi di dollari all’anno. Evidente la soddisfazione di Alessia Di Stefano, la responsabile dell’accordo per l’incantevole comune della provincia di Teramo, e del vicesindaco di Castelli, Francesca Trailani.
Un lavoro sottotraccia di grande spessore, che Lucci ha voluto ieri, convincendoli, spiegare ai suoi ospiti latini. In queste settimane il COPE con il Politecnico di Bari il COPE sta portando avanti, tra le altre cose, due progetti importanti su ambiente e filiera della mozzarella.