Domenica l’inaugurazione (ore 19, Pinacoteca Marco Moretti a Civitanova Alta, ingresso libero) dell’attesa mostra su Arnoldo Ciarrocchi (1916-2004, nato proprio nella città adriatica). Sensibile e raffinato interprete della cultura marchigiana, è stato uno tra i maggiori incisori del secondo Novecento italiano, un artista completo che si è dedicato anche alla pittura e all’acquerello ottenendo, nella sua lunga carriera, premi e riconoscimenti. Grazie alla direttrice, dott.ssa Enrica Bruni, a lui è stata dedicata una sala della Pinacoteca civica dove puntualmente si organizzano mostre delle sue opere, come in questo caso.
Ciarrocchi è stato pittore e incisore sin da giovanissimo, da quando, appena maggiorenne, frequentò la Scuola del Libro di Urbino diretta da Ettore Di Giorgio, seguendo i corsi di calcografia di Leonardo Castellani. Nel 1937 si trasferì a Roma con una lettera di presentazione di Castellani dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti. Viene assunto come torcoliere alla Calcografia Nazionale, diretta da Petrucci, dove ristampa i rami del Baroccio, di Salvato Rosa e Piranesi oltre a stampare le lastre di artisti contemporanei quali Morandi, Bartolini e Bucci.
Nel 1944 è tra i promotori della Libera Associazione Arti Figurative di cui è eletto presidente Gino Severini. Dal 1956 ottiene la Cattedra di Incisione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove rimarrà fino al 1968 (negli anni successivi sarà a Roma). Con il trasferimento successivo a Napoli maturò una nuova espressione poetica caratterizzata dall’utilizzo di segni grossi che animano la composizione con un ritmo incalzante.
Ha esposto ovunque, dalla Biennale di Venezia a quella di San Paolo e ricevuto numerosi riconoscimenti tra i quali segnaliamo il Diploma di benemerenza della Scuola, della Cultura e dell’Arte assegnato dal Presidente della Repubblica. Grazie a una meritata fama internazionale ormai acquisita, è artista anche molto quotato oggi.
