La lunga onda dell’astensionismo. Anche in Molise. Fortuna che per tutti è una “Regione strategica”

I banchetti di battesimi e comunioni battono di gran lunga quelli della politica. La tendenza è ormai arcinota: in Italia, se va bene è molto sentita, va a votare al massimo la metà degli elettori. E la tendenza è confermata in Molise, dove ieri (ma c’è anche stamattina per aumentare leggermente i numeri) è andato alle urne meno del 34% degli elettori (23,77% alle 19). Regione strategica, hanno commentato in campagna elettorale tutti i partiti, dopo quattro anni in cui di Molise non se n’è mai parlato. Dei 327mila elettori molisani, 85mila sono quelli residenti all’estero. Aumenteranno. 

Tre i candidati alla carica di Governatore: Roberto Gravina è sostenuto da Pd, Movimento Cinque Stelle (qui Schlein e Conte hanno fatto le prove, poco convinte, per un’alleanza nazionale), Verdi, Costruire Democrazia, Molise Democratico e Socialista. Francesco Roberti è appoggiato da Forza Italia, FdI, Lega, Il Molise che Vogliamo, Noi Moderati, Popolari per l’Italia, Unione di centro. Il terzo candidato, Emilio Izzo, ha una sola lista: “Io non voto… i soliti noti”. La prossima volta magari si chiamerà semplicemente: “Io non voto”.

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